Il primo libro di Antonella Pavasili, verrà presentato a Torregrotta presso l'hotel Redebora, venerdì 23 Giugno alle 18:30
Prima "fatica" letteraria per Antonella Pavasili. Il suo libro si intitola "A spizzichi e bocconi, pensieri in libertà". Libro pubblicato dalla casa editrice "Edizioni Smasher", e verrà presentato venerdì 23 Giugno alle ore 18:30 presso l'hotel Redebora di Torregrotta.
Alla conferenza stampa di presentazione saranno presenti: colui che presenterà e farà da moderatore durante l'incontro, ovvero lo scrittore Sebastiano Impalà, saranno presenti anche Barbara Oreti Dirigente dell’I.C. di Torregrotta e Giulia Carmen Fasolo, editrice della Smasher Edizioni.
Chi è Antonella Pavasili
Antonela Pavasili, è un avvocato da sempre attiva nella vita politica torrese, è anche una scrittrice e da anni delizia il web con i suoi numerosi pensieri che abbandona quasi come un flusso di coscienza. Pensieri in libertà che riguardano le più svariate tematiche e che spesso camminano a braccetto con le più importanti tematiche di attualità. Oggi le parole si fondono con l’inchiostro e danno vita ad un libro.
Le parole dell'autrice, Antonella Pavasili
«Vi aspetto numerosi per abbracciarvi e dirvi grazie. Di esserci sempre. Nella mia vita reale e in questo spazio virtuale che spesso avvolge, scalda, emoziona».
La prefazione dell'editrice, Carmen Fasolo
«Antonella Pavasili scrive, quindi parla, con autenticità È il primo pensiero che ho avuto quando ho letto il suo dattiloscritto, al fine di stabilire se pubblicarlo in una delle collane editoriali della Smasher.
Trovare la sua genuinità di sentimenti è ormai cosa rara, an- cora di più è difficile farla emergere su Facebook, il primo canale ‘virtuale’ dove ha lasciato le sue impronte narrative. All’interno dei social network, infatti, spesso accade di pre- sentarsi in maniera differente, di curare la forma a discapito della sostanza, di essere un altro noi, più imbellettato di quan- do invece viviamo la vita di tutti i giorni e non abbiamo biso- gno di alcun trucco scenico per presentarci agli altri.
Al contrario, la nostra autrice, che io amo definire pensatrice, non aggiusta nulla, ma ci rimanda il suo pensiero così come nasce dai sentimenti che prova, senza che la ragione debba per forza razionalizzare, aggiustare e trasformare. La definisco pensatrice perché scrive come se stesse pensando ad alta voce rispetto a ciò che le accade.
Ci racconta, con acume e spesso accento poetico, cosa osserva, i suoi amori più intimi (come quello struggente, che torna e ritorna, nei confronti dell’amato e indimenticabile padre), i fatti sociali, l’idea di famiglia, ecc. Per anni Antonella Pavasilli ha condiviso, sui suoi profili so- cial, il suo sguardo, acuto e sensibile, sulle cose del mondo rimandandoci l’idea che anche se un certo tempo non tornerà mai più, noi possiamo restare veri, ancora ancorati ai buoni sentimenti e condividerli con gli agli altri, cambiando mar- cia, riducendo quella velocità che talvolta ci rende insensibili.
Non fa un lavoro semplice: Antonella Pavasili è una donna di legge e come tale spesso si trova a districarsi tra norme, leggi, sentenze e interpretazioni più o meno estensive dei codici. Ciò non la allontana, però, dalla capacità di avere una evi- dente sensibilità nei confronti delle fragilità, sia quando appartengono a chi non arriva a fine mese con la sua pensione, sia quando riguardano le donne violate e mal- trattate.
Una carezza alle fragilità degli altri, ma anche alle proprie, perché non bisogna mai vergognarsene, né bisogna per forza interpretare una forza e un potere che per anni, forse anche secoli, è stata affiabbiata al genere maschile, con una finta granitica invincibilità.
Il suo papà la chiamava masculedda, probabilmente per ri- cordarle che non aveva nulla meno degli uomini e che co- munque nella vita ce l’avrebbe fatta. Ed è successo proprio questo: Antonella ce l’ha fatta. Prima come persona, come donna, come essere umano e sicuramente anche come pro- fessionista attenta al proprio lavoro e alla comunità.
Il presente volume non è semplicemente una raccolta dei suoi post su Facebook, con qualche pezzo inedito, ma è un atto di generosità, un voler cristallizzare i buoni sentimenti e la speranza che per chiunque ci sia ancora un’occasione, per esserci, per vivere, per farcela, per dare e ricevere un ge- sto gentile. Grazie Antonella, grazie per questa generosità e questa genuinità».
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