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ACR Messina tra ombre e silenzi: nel frattempo i giorni passano


Il gol di Giuseppe Rizzo ha fatto pensare a tutti che il peggio fosse passato in quel tiepido pomeriggio di aprile. La vittoria contro il Taranto sembrava aver tirato una linea: chiudere con i fantasmi di una stagione vissuta al cardiopalma e aprire con tranquillità la programmazione verso nuovi orizzonti.


Tutto nella norma. Tranne se ti chiami ACR Messina.


Sono passati due mesi da quella partita contro i pugliesi e tutto l'entusiasmo pulsante presente dentro lo stadio quel giorno è andato comprensibilmente a scomparire. Come sempre, una tifoseria prima sedotta e poi abbandonata a se stessa. Basta un minimo per accendere la fiamma, ma ad oggi, non c'è più nemmeno quel minimo.


Dal punto di vista prettamente tecnico, le scadenze a cui il Messina dovrà adempire si avvicinano sempre di più. Il 15 giugno bisognerà presentare agli organi competenti un documento che attesti la disponibilità dello stadio ''Franco Scoglio''. Il 22 giugno, invece, tutte le società di Serie C, dovranno depositare in Lega calcio la richiesta d'iscrizione al prossimo campionato: 410 mila euro che dovrà sborsare quasi sicuramente Pietro Sciotto, 350 mila di fideiussione e 60 mila di iscrizione. Senza contare che sempre il 22 giugno vanno pagate a tesserati e collaboratori, le mensilità di marzo, aprile e maggio risalenti allo scorso anno.


Tutto il resto continua ad essere un vero e proprio mistero. La programmazione tecnica della squadra non può entrare in essere se non si è ancora certi del futuro societario. Discorso analogo per quanto riguarda lo staff manageriale. Il tempo scorre e ancora è tutto fermo, e se la situazione dovesse rimanere questa, ovvero con Sciotto alla presidenza del club, la tifoseria dovrà prepararsi ad un'altra stagione di mare mosso: giocare al ribasso e puntare sui giovani. Questa sarà l'eventuale politica societaria, molto rischiosa per chi vuole mantenere la categoria.


Una cosa è certa, a Messina niente è mai banale e scontato, anche il minimo risultato è stato sempre guadagnato con sofferenza e sacrificio, e i tifosi, gioiosi dopo la salvezza di quest'anno, e in estasi per il ritorno tra i professionisti ormai due stagioni fa, lo sanno bene.


Pietro Inferrera



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