Biancuzzo rivendica la paternità delle proposte relative al 6° e 7° quartiere di Messina
- Maria Salomone
- 15 dic 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 16 dic 2024
Riceviamo e pubblichiamo la nota di Mario Biancuzzo, ex presidente e consigliere XII Quartiere e VI Municipalità, nominato responsabile degli enti locali per UDC Messina. Con lo scritto il politico rafforza la propria proposta di anni che ora - a detta sua - sarebbe oggetto di dichiarazioni e di proponimenti da parte di altri.
“Si fa seguito alle dichiarazioni e alle proposte ultimamente maturate dal neo assessore al decentramento e da qualche consigliere comunale che attinge alla mia personale idea politica che anni addietro e fino a poche settimane fa, testimonia il mio personale impegno rivolto al riconoscimento e alla scorporazione del 6 Quartiere (il più grande d’Italia) per strutturare il 7° quartiere. A tal proposito, si fa presente che occorre “dare a Cesare quel che è di Cesare” ovvero la pubblica opinione deve essere messa a conoscenza che gli amministratori locali stanno attingendo a piene mani ad una idea politica e progettuale di paternità esclusiva dello scrivente. Infatti, è chiaro che in passato grazie al sottoscritto e alle personali iniziative condotte e facilmente documentabili a partire dalla delibera n. 13 del 24 settembre 2008 (delibera in fotocopia in mio possesso), approvata dal Consiglio di quartiere su mia proposta e successivamente è stata inoltrata agli organismi istituzionali di competenza.
Pertanto, si sottolinea che lo scrivente rivendica la giusta e doverosa paternità per la realizzazione del 7° quartiere accorpando l’ex 12° e 13° quartiere e non solo si specifica di aver progettato e pianificato alla luce della invarianza di spesa come distribuire il numero degli attuali consiglieri di quartiere da nove a 7 unità ottimizzando la spesa pubblica di gestione per gli oneri e delle competenze accessorie al punto tale di ottenere un risparmio economico ed amministrativo dei costi di gestione, scevro da qualsivoglia richiamo per danno erariale.
In questa ottica, senza rivendicare meriti e bisogni narcisisti, sottolineo che il “bon ton” istituzionale richiede trasparenza, onestà, intellettuale e il doveroso rispetto nei riguardi dello scrivente già consigliere e presidente di quartiere e da circa due anni con il ruolo conferito dal partito UDC come responsabile degli enti locali per Messina.
Pertanto, in attesa di essere oggetto di scuse istituzionali e coinvolto a pieno titolo a partecipare ai lavori per realizzare il 7° quartiere, si ricorda nelle more del pieno coinvolgimento richiesto, di far valere le proprie ragioni nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente“.
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