Erano scesi in piazza con i trattori non molto tempo fa a Marsala e nei principali centri a vocazione vitivinicola per stigmatizzare l’assenza di aiuti materiali da parte di Palazzo d’Orleans a causa della Peronospora che ha attaccato inevitabilmente le vigne e fatto perdere il raccolto e a causa di eventi climatici avversi. I viticoltori della Sicilia possono tirare un sospiro di sollievo perché l'Assessore all'Agricoltura della Regione Siciliana, Salvatore Barbagallo, si è prefissato di rintracciare modalità e tempi per risarcire le aziende agricole colpite nell’annata 2022/20 dal disastro della Peronospora garantendo congrui indennizzi per ettaro. Questo impegno è stato assunto durante una riunione tenutasi ieri pomeriggio a Palermo, alla presenza delle organizzazioni sindacali e di categoria, tra cui Federagri, Copagri, Conf.s.a.l., FNA, Liberi Agricoltori Sicilia e Collegio dei Periti Agrari. Per quanto riguarda la copertura finanziaria dei ristori dovuti alle calamità naturali si sono scaraventate in particolare sulla Sicilia occidentale, promessi assieme a quelli per la peronospora ai viticoltori siciliani che le organizzazioni professionali e sindacali hanno rivolto un accorato appello all'Assessore Barbagallo affinché la Regione Siciliana possa risarcire le aziende agricole entro il più breve tempo possibile.
Le parti sociali sindacali e professionali, rappresentate da Cipriano Sciacca e Michele De Maria (Federagri), Giuseppe Aleo (Copagri), Vincenzo Daidone (Conf.s.a.l.), Angelo Ingoglia (Collegio dei Periti Agrari), Francesco Canino (FNA) e Gianfranco Giacalone (Liberi Agricoltori Sicilia), hanno posto sul tavolo dell'Assessore Regionale dell'Agricoltura Salvatore Barbagallo altri interventi urgenti per il settore agricolo siciliano. Tra le richieste principali: l'attivazione immediata degli uffici provinciali dell’agricoltura per la determinazione della percentuale di danno causata dalla grave siccità sia alla produzione che agli impianti, per il riconoscimento dello stato di calamità. Si richiede inoltre il pagamento integrale delle misure agroambientali e l'attivazione dei crediti di imposta per i costi di produzione. Un altro punto cruciale è la nomina immediata di un commissario straordinario alle dighe, per risolvere le problematiche che interessano queste strutture e consentire procedure veloci che possano, nel breve periodo, effettuare gli adeguamenti necessari ad evitare il versamento in mare delle preziose acque piovane.
Il settore vitivinicolo siciliano è in ginocchio, colpito da un concatenarsi di disastri che includono la peronospora, la siccità e i cambiamenti climatici. A questo si aggiunge il vertiginoso aumento dei costi di produzione, mentre il prezzo delle uve da mosto conferite alle cantine sociali rimane pressoché stabile e invariato da anni. La situazione è insostenibile e rischia di spingere i viticoltori a decisioni drastiche. I sindacati e le associazioni di categoria difendono i viticoltori, che minacciano di abbandonare le vigne in Sicilia e di vendere i propri terreni a prezzi stracciati alle grandi aziende vinicole che dominano il mercato. Questo scenario non solo impoverirebbe ulteriormente i piccoli produttori, ma causerebbe anche instabilità sociale e favorirebbe la formazione di nuovi latifondi. Cipriano Sciacca e Michele De Maria (Federagri), Giuseppe Aleo (Copagri), Vincenzo Daidone (Conf.s.a.l.), Angelo Ingoglia (Collegio dei Periti Agrari), Francesco Canino (FNA) e Gianfranco Giacalone (Liberi Agricoltori Sicilia) invitano l'Assessore Regionale Salvatore Barbagallo ed il Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani ad agire con tempestività per proteggere i viticoltori, salvaguardare l'economia agricola e garantire un futuro sostenibile per questa terra ricca di tradizione e valore.
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