E' un peccato per Messina e per i messinesi bisognosi da tempo di una guida come Salvatore Sullo, un uomo prima ancora di essere un simbolo, una bandiera giallorossa, colui che poteva far riemergere definitivamente l'amore tra squadra e città. Tutto però svanisce di fronte ai responsi figli del campo, non c'è amore che tenga alla luce dei risultati che non arrivano, il calcio è questo e di sicuro certe dinamiche non le scopriamo oggi.
Una squadra giovane costruita da zero ed in poco tempo , un cambio dirigenziale, calciatori ancora non definitivamente entrati in condizione, sono tutti fattori che hanno inevitabilmente pesato.
Poco, troppo poco dunque questo Messina dopo le prime otto partite stagionali, solo 5 punti figli di una vittoria, due pareggi e cinque sconfitte, quattro di queste arrivate una dietro l'altra come a voler pesantemente sottolineare il declino di una squadra, che in meno di un mese sembra essere svuotata e priva di motivazioni.
E pensare che la stagione non era iniziata male con subito l'entusiasmante vittoria per 4 a 3 in Coppa Italia contro la Juve Stabia, il rocambolesco pareggio contro la Paganese seguito da un altro pareggio, questa volta nel derby contro il più quotato Palermo.
Tutti i buoni propositi e l'entusiasmo si sono stranamente affievoliti, e la squadra ha avuto una continua involuzione, caratterizzata principalmente da grossolani errori difensivi e prestazioni largamente al di sotto della sufficienza.
Probabilmente le visionarie idee tattiche dell'ex tecnico peloritano si sono scontrate con una realtà calcistica più 'rude' e cinica come la Serie C, un torneo dove ha la meglio chi è più concreto e vanta maggiore esperienza.
Salvatore Sullo rimane comunque un grande simbolo del Messina, e l'esperienza non positiva da allenatore non cancellerà mai ciò che l'ex centrocampista giallorosso ha rappresentato durante i gloriosi anni caratterizzati dall'ascesa dalla C fino alla Serie A.
Sullo lascia lo stretto a testa alta, anche perchè non è stato esonerato, ma la conclusione del rapporto è avvenuta mediante una risoluzione consensuale, quindi l'ormai ex tecnico dei biancoscudati non peserà più nel bilancio della società, una grande dimostrazione questa, in un calcio ormai caratterizzato spesso da fredde speculazioni economiche.
L'amore e l'affetto per una città non sono bastati, i risultati negativi conditi da prestazioni scadenti hanno inevitabilmente portato la dirigenza a voltare pagina. Qualunque tifoso del Messina ha sperato e sognato fino alla fine di vedere la propria squadra ritornare nel calcio che conta con una vera bandiera in panchina, ma tutte le aspettative si sono perse, insieme ad un senso di appartenenza alla maglia forse mai sorto nel cuore dei calciatori fino ad ora, di sicuro sarà proprio questo il più grande rammarico per Sasà, non essere riuscito a ricreare quell'attaccamento ai colori giallorossi che negli anni a causa di pessime gestioni tecniche e societarie è letteralmente finito nel dimenticatoio.
Pietro Inferrera
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