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Fondazione Lucifero di Milazzo: interrogazione del consigliere comunale Damiano Maisano





Il consigliere Comunale Damiano Maisano, nell'esercizio delle funzioni connesse al mandato elettorale ha presentato un’interrogazione inerente la delibera del 20/12/2021 che ha autorizzato il Sindaco a promuovere ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, sez. di Catania, contro l’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del lavoro in persona dell’Assessore Regionale P.T. e nei confronti della Fondazione Barone Lucifero di S. Nicolò, in persona del legale rappresentante P.T., di Mons. Santo Colosi, della dr.ssa Maria Teresa Collica, del sig. Franco Scicolone, della dr.ssa Guidaldi Delfina e del dr. Puglisi Gioacchino, per ottenere l'annullamento del Decreto Assessoriale n. 104/GAB del 21/12/2021, notificato il 27/12/2021, con il quale è stato ricomposto il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Barone Lucifero, previa surroga dei consiglieri dimissionari.

Considerato che il ricorso promosso, tra fase di studio della controversia, introduttiva del giudizio, istruttoria e di trattazione, decisionale e cautelare ha condotto l'ente all'impegno di una spesa e che con il detto ricorso, si potrebbe determinare, in caso di soccombenza del Comune, anche il pagamento delle spese di giudizio, nell’ interrogazione, Maisano chiede di conoscere se il Sindaco e gli Assessori prima di presentare il ricorso si siano confrontati con la segreteria della Fondazione, con i componenti del Cda ed in particolare con il rappresentante del Comune di Milazzo, o con gli uffici preposti della Regione Siciliana. Ed ancora, se, ritenga sussistente in capo al Comune una specifica competenza con riferimento alle attività della Fondazione, al punto da poter promuovere un ricorso per incidere sulla composizione del suo organo di Governo, e se, sia a conoscenza, di quali iniziative abbia intrapreso o intenda intraprendere sulle questioni di legalità e trasparenza sollevate anche a mezzo stampa dal rappresentante del Comune di Milazzo in seno al CdA sig. Franco Scicolone e piu specificata con nota del 13 dicembre scorso e con cui ha evidenziato: “ una disparità di trattamento, in qualche caso vistosa, nelle locazioni dei beni della fondazione; il mancato ricorso a procedure ad evidenza pubblica nell'affidamento a terzi di servizi per i quali è previsto un corrispettivo annuo di oltre 100 mila euro; l'esistenza di un partenariato che dura ormai da 15 anni, al di fuori della puntuale normativa esistente in materia nel nostro Paese; che i mandati di pagamento per prestazioni e servizi, rechino solo la firma del Segretario e del Ragioniere dell’Ente escludendo da tale compito il Presidente del CDA, compito tra l’altro previsto dal regolamento; che non è mai stato istituito l’albo dei fornitori, ivi compresi professionisti quali Avvocati, Architetti, Geometri e Ingegneri; che non è stata osservata la Legge Regionale 9 Maggio 1986 n. 22 nella parte in cui prevede che possono svolgere attività socio assistenziali le istituzioni private che risultano iscritte all'albo regionale previsto dall’art. 26; che non si è proceduto alla ristrutturazione del palazzo di via Marina Garibaldi ed il Palazzo della Baronia di Capo Milazzo, oggi in pessimo stato di conservazione, quando negli anni 2010/2011 vi era la disponibilità di oltre due milioni di euro liquidati dal Comune di Milazzo per esproprio dell’area ove insiste il palazzetto dello sport; che il Segretario della Fondazione, senza la necessaria procura ad operare da parte dell'organo di gestione ha sottoscritto un protocollo di intesa con il consorzio dell’Area Marina Protetta; che risultano comodati d’uso gratuito da parte della Fondazione, di fabbricati e terreni in favore dell'associazione Il Giglio; che nonostante il valore del patrimonio, stimato in circa trenta milioni di euro, la fondazione è in costante deficit di cassa”.

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