Continuano le indagini sui presunti raggiri ai danni dell’Agea (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura) nell’area dei Nebrodi. Nelle ultime ore, la Guardia di Finanza ha eseguito un nuovo sequestro nei confronti di Gino Calcò Labruzzo, già noto alle cronache per essere coinvolto in una vasta inchiesta legata alle frodi nel settore agricolo.
Il provvedimento si inserisce nel contesto di un’indagine che ha portato alla luce un sistema sofisticato di frode, basato sulla falsa dichiarazione della disponibilità di terreni agricoli. Attraverso questo stratagemma, gli indagati avrebbero ottenuto indebitamente milioni di euro di contributi pubblici erogati dall’Agea, fondi destinati al sostegno degli agricoltori e allo sviluppo delle aree rurali.
Secondo le autorità, Gino Calcò Labruzzo avrebbe avuto un ruolo centrale nella rete di frodi, con la complicità di altri soggetti legati al mondo agricolo e imprenditoriale. Il sequestro eseguito include beni mobili e immobili, conti bancari e altre risorse riconducibili all’indagato, per un valore complessivo che si aggira intorno a diverse centinaia di migliaia di euro.
L’operazione rappresenta un ulteriore tassello nella lotta contro il fenomeno delle frodi nel settore agricolo, particolarmente diffuso nelle aree interne della Sicilia. Negli ultimi anni, i Nebrodi sono stati al centro di numerosi casi di questo tipo, spingendo le autorità a intensificare i controlli e a rafforzare le misure preventive.
La vicenda mette in luce non solo la necessità di una maggiore trasparenza nella gestione dei fondi pubblici, ma anche l’importanza di proteggere il settore agricolo, fondamentale per l’economia e l’identità culturale del territorio. Le indagini, coordinate dalla Procura, proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e individuare altre possibili connessioni nel sistema di frodi.
Questo nuovo sviluppo sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare pratiche illecite che danneggiano non solo lo Stato, ma anche i tanti agricoltori onesti che operano in un contesto già difficile.
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