Il Parco Archeologico di Tindari, guidato dall'Architetto Giuseppe Natoli, con l'Università del Salento ha siglato un accordo per uno studio approfondito del sito archeologico di Gioiosa Guardia.
Una collaborazione avviata da diversi mesi con una serie di prospezioni geofisiche durante la direzione del precedente direttore Architetto Domenico Targia in occasione dell’evento "Technology for All", avvenuto a Palazzo dei Dioscuri a Tindari, lo scorso 30 maggio, e che adesso è stata ampliata, strutturata e confermata.
L’Area Archeologica di Gioiosa Guardia, individuato negli anni ottanta del secolo scorso, posto su un terrazzo delle pendici orientali del Monte Melluso risale all’età del Bronzo. Ampia documentazione è disponibile nella fase greca intorno al V sec. a.C., in quanto dotato di un impianto urbano regolare e organizzato.
Alla distruzione violenta dell’abitato greco alla fine del V sec. a.C., per un terremoto o a causa della politica espansionistica di Cartagine, fa seguito l’impianto di un gruppo di sepolture datate al IV sec. a.C., che testimonia la continuità di frequentazione del sito. Nell’XI secolo, dopo un lungo abbandono, il terrazzo occupato dall’ insediamento antico divenne Feudo del Convento dei Benedettini di Patti e nel XVIII secolo venne eretta la Chiesa di San Francesco, con annesso convento, di cui sono ancora visibili i ruderi.
Questo studio mira a raccogliere nuovi dati sulla sua organizzazione urbana, propedeutici a eventuali campagne di scavo. Finora, gli scavi hanno interessato solo una piccola parte dell'abitato, restituendo però cospicui materiali di pregio come ceramiche, metalli e monete, che attestano il buon tenore di vita degli antichi abitanti.
"Questa partnership è un'occasione importante per approfondire la conoscenza di un sito di grande interesse storico e archeologico", ha dichiarato Giuseppe Ceraudo, Professore ordinario di Topografia Antica e direttore del Laboratorio di Topografia Antica dell'Università del Salento.
"Vogliamo chiarire le cause che portarono, alla fine del V secolo a.C., all'abbandono improvviso di parte dell'abitato, evento ancora non del tutto compreso".
Gli archeologi dell'Università del Salento, noti per importanti studi come lo scavo dell’antica Aquinum e i lavori sulla via Appia Antica, apporteranno competenze specialistiche e strumentazioni avanzate al progetto, focalizzandosi sull'analisi delle strutture abitative e sulle attività economiche dell'epoca, basate su agricoltura, pastorizia e artigianato. Le indagini mirano anche a svelare i rapporti del sito con le colonie greche e altri centri delle popolazioni elleniche.
Il Direttore del Parco Archeologico di Tindari, l'Architetto Giuseppe Natoli, ha sottolineato l'importanza della sinergia tra istituzioni: "Questa collaborazione permetterà di compiere passi importanti verso la comprensione più approfondita di Gioiosa Guardia. È una straordinaria opportunità per riscoprire il valore storico del sito e offrire nuove prospettive di studio e ricerca, con un impatto positivo nel tempo anche per il turismo culturale della nostra area”.
L'Assessore ai Beni Culturali del Comune di Gioiosa Marea, Teodoro Lamonica, ha sottolineato l'importanza di valorizzare il sito: "Abbiamo investito nella costruzione di una strada per rendere il sito più accessibile e siamo prossimi all'inaugurazione di un nuovo antiquarium. Questo spazio conserverà i reperti delle passate campagne di scavo e fungerà da laboratorio museale per studiosi e studenti". Il progetto mira non solo a incrementare le conoscenze scientifiche su Gioiosa Guardia, ma anche a favorire la fruizione pubblica del sito, contribuendo allo sviluppo culturale, economico e turistico della zona.
Grande entusiasmo per il progetto anche da parte del Sindaco di Gioiosa Marea, Tindara La Galia, che ha dichiarato: "Questo accordo rappresenta un momento storico per la nostra comunità. Gioiosa Guardia è un patrimonio che deve essere restituito non solo alla nostra cittadinanza ma anche ai visitatori da tutto il mondo. La collaborazione tra il Parco di Tindari e l'Università del Salento sarà fondamentale per la crescita culturale e turistica del nostro territorio, e come amministrazione ci impegneremo a sostenere ogni iniziativa volta a valorizzare questa eccellenza archeologica”.
di Valeria Morabito
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