
È scomparso nella notte, all'età di 65 anni, il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Era ricoverato per una grave forma di disfunzione del sistema immunitario.
Nato a Firenze nel 1956, si trasferisce fin da piccolo a Roma a causa della professione del padre Domenico, giornalista.
Comincia la sua attività giornalistica negli anni '80, nel 1985 inizia a collaborare alla redazione romana del quotidiano Il Giorno, dove per sette anni segue i principali avvenimenti politici e di cronaca. Durante questo periodo, è testimone diretto di alcuni eventi importanti come la caduta del Muro di Berlino.
Nel 1992 intraprende la carriera da giornalista televisivo, in veste di inviato di cronaca per il TG3, per il quale segue per molto tempo gli avvenimenti riguardanti mafia, Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane. Collabora parallelamente con i programmi di Michele Santoro Il rosso e il nero e Tempo reale.
Nel 1998 gli viene affidata la conduzione di Prima – La cronaca prima di tutto, rotocalco quotidiano del TG1.
Dall'anno seguente entra a far parte della redazione del TG1 in qualità di inviato speciale e successivamente ne diviene conduttore prima dell'edizione delle 13.30 e poi di quella serale.
Nel 2007, quando il direttore diviene Gianni Riotta, Sassoli assume la carica di vicedirettore del telegiornale, nonché dei settimanali di approfondimento Speciale TG1 e TV7.
L'ingresso in politica coincide con le elezioni del Parlamento europeo del 6 e 7 giugno 2009, quando il Partito Democratico lo candida su proposta del segretario Dario Franceschini come capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale.
Ottiene più di 400mila voti diventando il primo eletto e tra i più votati in Italia. Anche grazie al risultato delle elezioni, diventa capogruppo del Partito Democratico all’Europarlamento. In un’intervista rivela che è sua intenzione “dedicare il resto della sua vita alla politica”.
Il 7 aprile 2013 Sassoli è candidato alle primarie del Partito Democratico alle elezioni amministrative di Roma, conquistando il secondo posto con il 28% dei voti.
L'anno dopo si candida nuovamente alle elezioni europee con il PD nella circoscrizione dell’Italia centrale e il primo luglio viene eletto Vicepresidente del Parlamento europeo con 393 voti, risultando il secondo più votato in quota PD-PSE, con delega alla Politica del Mediterraneo, al Bilancio e al Patrimonio. Nel gennaio 2017 è riconfermato Vicepresidente con 377 voti. Nel corso della legislatura presta particolare attenzione alla politica euro-mediterranea e alle tematiche relative le materie di bilancio.
Si ricandida ancora una volta nel 2019 con il PD nella circoscrizione dell’Italia centrale e viene nuovamente rieletto con 128.533 voti.
Il 3 luglio 2019 viene eletto Presidente del Parlamento europeo, il settimo italiano a ricoprire la carica, con 345 voti al secondo scrutinio, con il sostegno dei gruppi europeisti.
Il 15 settembre scorso è stato ricoverato per una "brutta" polmonite da legionella a Strasburgo, dopo una settimana è stato dimesso ed è rientrato in Italia per continuare le cure nel proprio Paese. La convalescenza si è rivelata però molto lunga, costringendolo a seguire da remoto le riunioni dell'Europarlamento per tutto il mese di ottobre. Solo all'inizio di novembre ha annunciato il rientro alla vita politica, tornando a presiedere in presenza la plenaria alla fine del mese. Poi, il 26 dicembre, il nuovo ricovero.
"L'impegno di Sassoli ha avuto al centro un'idea della politica come servizio per i cittadini. Il suo impegno principale da parlamentare europeo e presidente del Pe, quasi un'ossessione, è stata quello di riavvicinare le istituzioni europee ai cittadini, cioè di costruire un legame, di dare dignità all'istituzione Parlamento europeo", ha ricordato il suo portavoce Roberto Cuillo. "Sassoli - ha poi aggiunto - era un nativo democratico ed ha cercato sempre di rappresentare questa identità nuova al Paese. Credeva fortemente nell'allargamento del fronte progressista anche su basi nuove politiche, culturali e sociali".
FONTE: Italpress
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