
Sulle titubanze del Ministro alle infrastrutture Giovannini che nella prima intervista ha chiarito che il Ponte sullo stretto non può trovare posto nel Recovery Plan oltre che per i tempi stretti in cui dovrebbe essere conclusa l’opera (2026) anche perché il progetto non sarebbe in linea con le linee guida dirette all’ambiente e al “green” di Bruxelles, commenta il Presidente dell’intergruppo all’Ars Continuità territoriale, Ponte e infrastrutture: “Il governo Draghi nasce all’insegna dell’Unità nazionale per superare gli steccati ideologici che hanno fin’ora immobilizzato il Paese. Il Ponte sullo Stretto con le sue autostrade, ferrovie e porti è l’unica soluzione alla crisi economica atavica che oggi con la pandemia rischia di sfociare in un conflitto sociale irrecuperabile. Il Presidente della Regione Siciliana Musumeci e quello della Regione Calabria, hanno tracciato con chiarezza e decisione la strada da percorrere, perché perfettamente coscienti di ciò che ha bisogno il Sud per il suo rilancio”.
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