Palazzo d'Orléans ha avviato il procedimento di revoca nei confronti di Marcello Scurria, subcommissario per il risanamento della baraccopoli di Messina. La decisione, presa il 7 febbraio, è motivata da alcune "criticità specifiche" nella gestione delle sue funzioni, che hanno compromesso il rapporto di fiducia con il presidente della Regione, che lo aveva nominato. Secondo la legge 241/90, Scurria ha sette giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni, che saranno valutate prima di prendere una decisione definitiva.
Il subcommissario ha espresso il proprio disappunto riguardo alla procedura, annunciando l'intenzione di tutelarsi legalmente. In una conferenza stampa, Scurria ha dichiarato: “Non ho mai avuto un incontro con il presidente Schifani a Messina, e non ho ricevuto nemmeno una visita. Contesterò le motivazioni alla base di questa revoca”. Inoltre, ha ricordato che durante un incontro a Palazzo Zanca, pur essendo presente al settimo posto, il suo staff aveva già lavorato sul Piano per gli immobili pubblici.
Scurria ha anche sottolineato come, a suo avviso, il risanamento a Messina stia vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia, criticando la situazione attuale. Ha inoltre espresso solidarietà alla sottosegretaria Matilde Siracusano, che, secondo lui, non meritava un tale trattamento nonostante il suo impegno a favore della città.
La polemica sulle case di Contesse e la richiesta di relazione urgente
Un altro capitolo della vicenda riguarda l'asta delle case di Contesse, acquistate dal Commissariato per il risanamento. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha richiesto una relazione dettagliata sull'acquisto di appartamenti in quella località a seguito della partecipazione dell’ufficio commissariale all'asta pubblica per il fallimento della ditta Anfa Costruzioni Srl. Schifani ha inviato una PEC a Scurria, in cui evidenziava la denuncia del sindaco Federico Basile riguardo al danno erariale che sarebbe derivato dall'operato del subcommissario. La nota ha inoltre sollecitato una relazione sull’accaduto entro 10 giorni, con l'invito a Scurria a non tenere conferenze stampa riguardo la vicenda nel frattempo.
Rispondendo alle accuse, Scurria ha dichiarato: “Non potevo accordarmi col Comune, sarebbe stato reato di turbativa d’asta”. Ha poi aggiunto in una sua nota: “Come preannunciatomi, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani mi ha chiesto una relazione sull’acquisto all’asta di alcuni appartamenti a Contesse. Provvederò sin da subito con documenti e atti a dimostrare quanto improvvide e prive di fondamento siano le accuse mosse dal sindaco di Messina sull’operato dell’Ufficio del commissario al risanamento delle baraccopoli di Messina nel partecipare ad un’asta pubblica”.
Il risanamento accelera, ma Scurria è rimosso
Sotto la guida di Marcello Scurria, si è assistito a una notevole accelerazione nei lavori di risanamento a Messina. Solo ieri, infatti, è stato avviato l'importante progetto di demolizione delle baracche di via Bonsignore. Prima di questo, erano già stati demoliti i quartieri di Camaro Sottomontagna, via Catanoso, via Evemero, via delle Mura e via Taormina. avviati i lavori di recupero nelle ex baraccopoli di Salita Tremonti, a Giostra, e di via Macello Vecchio, sotto l'arco di Cristo Re. I progetti prevedono la trasformazione di queste aree, con la realizzazione di parchi, campi sportivi, anfiteatri, aree giochi e percorsi pedonali. Nel 2025, queste zone, che in passato erano occupate dalle baracche, saranno completamente riqualificate per diventare spazi verdi e di svago per la comunità. Scurria, con orgoglio, ha commentato: “Mi sarei aspettato i complimenti, invece è arrivata la revoca”. L'ex subcommissario difende con fermezza il suo operato, ritenendo che, nonostante i progressi ottenuti, la sua rimozione sia un passo inaspettato.
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