Un progetto ambizioso per recuperare una zona degradata e al tempo stesso creare le basi per uno sviluppo alternativo della città che guardi oltre all’industria valorizzando segmenti economici importanti come il turismo ed il terziario, oltre ovviamente creando dei servizi fondamentali per i cittadini.
La giunta Midili ha deciso di portare avanti – formalizzando l’intenzione con un provvedimento adottato dallo stesso Esecutivo – una partnership con il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), Università di Messina, Asp, altri enti di ricerca e soggetti privati per ottenere delle risorse, circa 30 milioni di euro finalizzate all’attuazione del progetto Mitos (Milazzo per l’innovazione, tecnologia, operazioni digitali e sviluppo), attraverso le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale per gli investimenti complementari agli interventi del piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) che prevede specifiche azioni per il Sud. L’obiettivo di questa azione è creare infrastrutture materiali o rigenerare quelle abbandonate per promuovere lo sviluppo di capitale umano, la ricerca multidisciplinare e attrarre imprese innovative attraverso la collaborazione appunto con Università, Centri di ricerca, imprese e amministrazioni pubbliche.
Milazzo ha scelto di valorizzare l’ampia area dell’ex Montecatini, di proprietà del gruppo Franza, che sarà partner di questa progettualità e che da tempo ha abbandonato l’idea di realizzare il Parco Commerciale, progettato nel 2007. Il recupero degli immobili e dell’intera zona – secondo la proposta progettuale – è quella di creare “un hub per attività di ricerca e sviluppo, digitalizzazione, trasferimento tecnologico, alta formazione, incubatore di impresa ed altre attività ad alta intensità di conoscenza in coerenza con la creazione di ecosistemi dell’innovazione del Mezzogiorno”.
“Abbiamo deciso di sposare questa iniziativa aderendo alla manifestazione di interesse – spiega il sindaco Midili – perché l’idea progettuale rientra in quegli obiettivi strategici e programmatici che l’Amministrazione vuole portare avanti proprio attraverso il reperimento di risorse regionali, nazionali e comunitarie. E’ chiaro che siamo in una fase ancora iniziale ma c’è fiducia sia per la valenza della proposta che per il coinvolgimento di partner di primo livello come il Cnr. La finalità dell’intervento è duplice: da un lato valorizzare una zona della città oggi in stato di abbandono, dall’altro trasformarla anche dal punto di vista produttivo, creando opportunità occupazionali e di sviluppo che possano rappresentare, nel medio e lungo termine, quell’alternativa al polo industriale da tutti sollecitata ma da nessuno mai immaginata. Occorre iniziare e noi ci stiamo provando. Non solo. Con questo intervento, ritengo fattibile anche dal punto di vista economico, Milazzo diventerebbe una vera e propria “cittadella della scienza”, accogliendo non solo tutti i principali istituti di ricerca, ma ritengo anche qualche corso specifico dell’Università di Messina. Inoltre con la riqualificazione potremmo potenziare i servizi legati anche al settore vivaistico, turistico e artigianale, facendo sì che vi sia una Milazzo 2.0, adeguatamente strutturata e non limitata ai soli insediamenti edilizi degli anni ’90 che non hanno permesso, proprio in assenza di ciò che era necessario, di far crescere una ampia porzione di territorio”. Sui tempi il sindaco spiega che le manifestazioni di interesse saranno definite entro questo mese e i riscontri dovrebbero arrivare già all’inizio del nuovo anno.
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