Mancano ormai pochi giorni alla prima udienza, fissata all’11 novembre, quando il comune di Milazzo dovrà costituirsi in giudizio sulla vicenda che aveva determinato nel novembre 2020 l’amaro in bocca al primo cittadino, e che riguarda il caso di “Maria”, nome di fantasia, che, aveva denunciato al programma “Le Iene” e queste pubblicato sotto forma di articolo sul sito ufficiale, la vicenda di una lista con dati sensibili di 41 pazienti positivi al Covid che sarebbe stata diffusa dal comune attraverso gli inoltri di WhatsApp.
La richiesta dei procedenti in tale ricorso che sono in tredici, è in sintesi di risarcimento del danno non patrimoniale per lesione del diritto alla protezione dei dati personali, con il valore complessivo della causa quantificato in 48 mila euro.
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