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Moria di cernie: Prof.ssa Bonaccorsi: “nessun pericolo per l’uomo”

È stato confermato che ad uccidere numerose cernie nelle acque dell’Area Marina Protetta di Milazzo, al largo di Acqualadrone a Messina e nel Siracusano sia stato un virus, il VERv (Viral Encephalitits Retinitis virus). Il riscontro è arrivato dagli esami molecolari effettuati nel laboratorio di virologia diretto dalla prof. Maria Teresa Sciortino.


Dalla divulgazione della notizia è scattato un allarme generale tra la popolazione, i pescatori e naturalmente tutta la rete ittica locale. Che pericoli ci sono per l’ecosistema? E per l’uomo?

A rispondere a queste domande ci ha pensato, al microfono di TelespazioMessina la Prof.ssa Ivana L. Bonaccorsi, docente di Chimica degli Alimenti presso l'Università degli Studi di Messina e componente del CdA della AMP-Capo Milazzo.



Esiste un pericolo per l’uomo?

“No assolutamente no, non esiste alcun pericolo per l’uomo. Quello che posso dire, come in altre situazioni legate alla salute del pesce, qualora un pescatore dovesse pescare un pesce moribondo, forse sarebbe il caso di lasciarlo in mare. Questo vale anche per queste cernie che possono apparire facili prede proprio perché malate. Il punto non è il virus in sé, ma la salute del pesce, se quest’ultimo è moribondo o ferito sicuramente non è da considerarsi sano per via di infezioni o altro”.


Si può regolarmente mangiare pesce?

Mi permetto di dire, da docente di Chimica degli Alimenti, che si deve assolutamente mangiare pesce anche tre volte a settimane. Il nostro pesce locale è sano e ricco di nutrienti, pertanto mangiate pesce che fa bene!”


Questo virus esisteva già nei nostri mari?

Da ricerca fatte sembrerebbe che quella registrata sulle cernie sia una delle rarissime volte che questo virus è stato individuato nei nostri mari. Nulla di grave, la particolarità sta nel fatto che l’aumento delle temperature può facilitare il tutto e negli ultimi anni abbiamo registrato temperature più alte anche a 40metri di profondità”.


Posso essere infettato anche altri pesci?

Alcuni pesci sono più facilmente infettabili, ad oggi abbiamo avuto un caso su un’occhiata ma essendo l’unica non fa sicuramente statistica. Bisogna ricordare inoltre che questo è un virus definito specie specifico pertanto colpisce solo il pesce”.


L’uomo può fare qualcosa?

In mare aperto non è possibile fare nulla, troppo vasto come campo d’azione e non è fattibile attraverso un farmaco poter debellare il virus come invece è possibile fare in allevamento. Ci tengo a precisare che questo virus va considerato come un’influenza, pertanto passerà da solo. Di certo non moriranno tutte le cernie, qualcuna più fortunata riuscirà a sopravvivere, qualcuna meno fortunata purtroppo morirà. La natura farà il suo corso, come sempre”.

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