Parco degli Ulivi Villafranca Tirrena, in quali mani finirà? Gestione contesa tra maggioranza e minoranza in Consiglio
- Redazione
- 17 nov 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Sempre più rovente il clima tra maggioranza e opposizione nell'Aula del Consiglio Comunale. Il nodo da sciogliere questa volta è la vecchia gestione di questo spazio verde che era curato da Pineta Sport Management.

Il Comune di Villafranca Tirrena è pronto a mettere sul piatto un'altra area su cui ci sarebbe molto da discutere, al di là della fede politica. L’ultimo contrasto riguarda il diniego da parte del Presidente del Consiglio Comunale Riccardo Ramuglia di porre all’ordine del giorno del consiglio comunale in corso, la proposta del Sindaco Cavallaro che trattava la transazione tra La Pineta e Comune per ritornare in possesso del Parco degli Ulivi per dar spazio ad una mozione, a firma della minoranza, che propone invece di riavviare un’azione di fallimento per La Pineta Sport Management, società che gestiva appunto il parco oggetto di discussione.
Oltre alle rinnovate critiche rivolte a Ramuglia sul mancato rispetto della posizione super partes della presidenza da lui investita, la maggioranza accusa l’opposizione di “far posto ad una improvvisata, inopportuna e dimostrata illegittima mozione per proporre una nefasta azione di fallimento, intempestiva e del tutto priva di convenienza per il Comune di Villafranca Tirrena.” – si legge nel comunicato stampa – “Abbiamo quasi provato vergogna, noi per loro, ad assistere alle capriole e gli slalom del Presidente che per fare politica di gruppo e di partito, ha messo in evidenza un teatrino mai visto a Villafranca Tirrena. Fatti non veri citati, note lette a metà, perché sconveniente il rimanente testo, regole lamentate per talune circostanze ma poi subito rinnegate per altre di identica matrice insomma…un attacco scellerato alla democrazia e all’imparzialità a cui un presidente deve ispirarsi. Assistevamo poi ad una verifica in classe, ove dall’esterno arrivavano i contenuti whatsapp da proferire a difesa dell’indifendibile avvalendoci anche dei soliti noti azzeccagarbugli incaricati di reperire documenti dell’ultima ora per evitare di ingigantire la già maturata figura raccapricciante;”

La minoranza, dal canto suo, ribatte a tali accuse sostenendo che il gruppo di maggioranza consiliare guidato da Cavallaro ha esercitato un’azione di forza utilizzando i numeri per impedire che si discutesse la mozione perché non hanno avuto il coraggio di discuterla per non assumersi la responsabilità di bocciarla.
“Nel frattempo, La Pineta, dopo il 2023, ha evitato di nuovo una richiesta di procedura fallimentare e l’amministrazione – leggiamo nel gruppo Vivere Villafranca 2.0 dell’opposizione - dimostra di non accettare proposte alternative alla transazione. Perché non ci vogliono far parlare? Di cosa hanno paura?”
Alle suddette domande replica la maggioranza nel comunicato stampa “ma chi non vi ha fatto parlare? La proposta del sindaco avrebbe visto la presenza dei revisori, avvocati e dirigenti con cui si poteva interloquire e trattare ampiamente la vicenda e avrebbero potuto parlare a volontà. Ma la verità, ahimè, è diversa da quella proclamata e molto triste infatti, la mozione con la quale oggi hanno proposto il fallimento di una società, che oggi non ha alcun senso rispetto al passato, posto che Il debitore ti sta restituendo il bene dal valore di svariati milioni di euro accogliendo tutte le richieste avanzate dall’amministrazione nell’esclusivo interesse dell’Ente , ha il sapore di una ritorsione nei confronti di chi ha osato agire contro chi non doveva, nell’esercizio del proprio diritto.”
La scissione interna a maggioranza e minoranza concretizzatasi con il passaggio all’opposizione dei consiglieri Micali, Lamberto, Ramuglia e Bonanno, e viceversa alla maggioranza dei consiglieri D’Andrea, Zirilli e Villari, ha portato ad un inasprimento dei toni e fatto emergere attriti che rendono problematica la normale amministrazione, e difficoltoso comprendere come tutto questo si possa tradurre in un operare per il bene della comunità.
“Altro non si può parlare se non di arroganza politica – continuiamo a leggere nel comunicato della maggioranza - nessuna dignità viene più garantita ad un Consiglio Comunale la cui Presidenza, posta istituzionalmente a garanzia del corretto funzionamento di detto organo, ha perduto la bussola permettendosi addirittura di negare la parola al Sindaco per poi concederla quando, letto il regolamento, si è ravveduto sull’ennesimo errore. Questo gli chiedono i compagni di partito, sacrificare la propria dignità ed il proprio ruolo per garantire vantaggi politici ai compagni. Oggi più che mai con l’esercizio maldestro della funzione ha dovuto subire le regole della democrazia e della Legge, la mozione, preferita alla proposta del Sindaco in palese violazione di legge, non è risultata legittima con tanto di autocertificazione mediante abbandono dell’aula di uno dei sottoscrittori, inficiandone persino la validità della presentazione stessa dell’atto e dando ragione al gruppo di maggioranza che dal primo momento aveva evidenziato ciò e per cui ha presentato la pregiudiziale che voleva evidenziare quanto in autotutela il consigliere ha ritenuto di attestare.
Una opposizione in palese difficoltà, confusa disattenta e persino impreparata che deve soccombere alle regole minime della legge e del Regolamento del Consiglio. Alla presentazione della nostra questione pregiudiziale, sulla vicenda, hanno capitolato con l’evidenza di chi ha assunto la posizione di ostruzionismo agli obiettivi raggiunti, sia pure a fatica, da questa amministrazione e citiamo la stabilizzazione dei contrattisti prima ed il Parco degli Ulivi dopo. E allora ci chiediamo se coloro che hanno contribuito a questo stato di squilibrio e difficoltà dell’ente, abbiano il diritto di continuare addirittura ad opporsi alle soluzioni e ai ravvedimenti operosi che il nuovo gruppo di amministrazione Cavallaro con dedizione, umiltà e senso del dovere sta ponendo a riparazione di errori ed orrori del passato.”
“Caro presidente - conclude il gruppo consiliare di Maggioranza - la revoca giudiziaria del Presidente del Consiglio Comunale, è un atto ignobile da subire e da aggiungere al proprio curriculum e perciò ti concediamo la pena accessoria delle opportune e dignitose dimissioni affinché tu possa continuare a fare politica di parte restituendo decorosamente imparzialità al ruolo che inopportunamente ricopri, perché oggi non leggendo integralmente un documento hai tentato di prendere in giro la cittadinanza che non può più tollerare un tale Presidente del Consiglio.”

Non tarda ad arrivare la replica che conclude temporaneamente questo botta e risposta.
“Leggiamo con vero stupore il comunicato della maggioranza che sostiene il Sindaco Cavallaro. Non provano vergogna a dire bugie, non provano vergogna ad ammettere di non saper nemmeno depositare le proposte in Consiglio Comunale. E per non ammettere queste incapacità accusano il Presidente del Consiglio, che a norma del vigente regolamento (art. 9 comma 4) riceve la proposta sulla transazione "Parco degli Ulivi" solo l’11 novembre e dunque la rinvia alla prossima seduta, cosa che rientra nella norma e nelle sue prerogative. Ciò, dopo che l'Amministrazione Cavallaro (dalla quale abbiamo preso le distanze riconoscendo i nostri errori e chiedendo scusa agli elettori) l'ha rinviata per ben 21 mesi, visto che la prima proposta transattiva era stata presentata a febbraio 2023. Non provano vergogna a dire bugie per non ammettere che non hanno voluto discutere la nostra mozione, finalizzata all'istanza di fallimento della Pineta Sport Management, società che gestiva il compendio del Parco degli Ulivi. Istanza di fallimento che era stata proposta in prima battuta nel 2022 e ritirata appunto nel 2023 senza alcuna valida motivazione. Ci chiediamo oggi: perché si è preferito ritirare quel contenzioso che avrebbe consentito di rientrare subito in possesso del bene, senza pietire ed accettare ora le condizioni capestro della transazione? Per quale motivo ora la maggioranza consiliare non ne ha voluto nemmeno discutere, preferendo piuttosto alzare un inutile polverone sulla questione? Di cosa ha realmente paura questa Amministrazione e quali sono gli interessi in gioco? Chi teme realmente l'eventuale dichiarazione di fallimento? E ancora: siamo sicuri che si stiano facendo davvero gli interessi dei cittadini villafranchesi? Ai posteri l’ardua sentenza.
Di una cosa siamo invece assolutamente certi – conclude la replica dell’opposizione - prima delle dimissioni del Presidente del Consiglio Comunale sarebbero dovute opportunamente arrivare quelle del Sindaco Giuseppe Cavallaro, non più politicamente legittimato a ricoprire il suo ruolo istituzionale, dopo l'abbandono di una parte consistente della maggioranza venuta fuori dall'esito del voto.
Nel frattempo, una domanda sorge spontanea: ma tra tutto questo dissentire il Parco degli Ulivi che fine farà?
di Tania Barbato
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