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Patti(ME):Sequestrata l’area di lavori nei pressi di “Coda di Volpe”, per assenza di autorizzazioni



Ieri mattina, i Carabinieri della Stazione di Patti hanno dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Patti (ME), su richiesta della locale Procura della Repubblica, diretta dal dott. Angelo Vittorio Cavallo, di un’area ubicata in località Tindari di Patti, nei pressi del sentiero “Coda di Volpe”, nella zona della Riserva naturale orientata “Laghetti di Marinello”, delimitando l’area interessata e affidandola in custodia al proprietario, come disposto dall’Autorità Giudiziaria mandante.


Contestualmente, è stata notificata l’informazione di garanzia al proprietario, sottoposto ad indagini per avere, in assenza del permesso per costruire e delle ulteriori, necessarie denuncia e autorizzazione, realizzato una strada/pista, in zona sismica e su beni paesaggistici, mediante distruzione o deturpamento di bellezze naturali, rimozione di ripari e collocamento pericoloso di cose.

La misura cautelare reale scaturisce dall’esito del sopralluogo recentemente eseguito dai Carabinieri della Stazione di Patti, su delega della Procura della Repubblica, emessa sulla scorta dell’informativa inizialmente presentata dal Servizio Aree Protette della V Direzione Ambiente e Pianificazione della Città Metropolitana di Messina. Nello specifico, i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno riscontrato la recente esecuzione di lavori nella predetta località, consistiti nella realizzazione di una strada/pista, della lunghezza di circa 100 metri per una larghezza di circa 6 metri, mediante sbancamento del promontorio, rimozione del pietrame ed estirpazione della vegetazione tipica dell’area protetta.


I militari della Stazione Carabinieri di Patti hanno altresì documentato, anche attraverso filmati e fotografie, come sia stato rimosso un tratto di steccato in legno, realizzato per delimitare il sentiero “Coda di Volpe”, al fine di consentire il transito sui luoghi di cui si tratta del mezzo meccanico utilizzato per la realizzazione dei lavori, così determinando una condizione di pericolosità per l’incolumità pubblica, corroborata dal possibile distacco di grossi blocchi rocciosi posizionati lungo la scarpata che sovrasta i “Laghetti di Marinello”, lasciati, senza le debite cautele, in posizione instabile sul ciglio della falesia e in terreno vulnerabile all’azione battente delle piogge.


I Carabinieri a seguito dei controlli hanno accertato l’assenza, oltre che del permesso per costruire, anche della denuncia prevista per la realizzazione delle predette opere in zona sismica e della necessaria autorizzazione per l’esecuzione di lavori su beni paesaggistici, da cui è derivata la distruzione e alterazione delle bellezze naturali della Riserva naturale orientata “Laghetti di Marinello”, caratterizzata da macchia mediterranea con specie di particolare pregio naturalistico.



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