8 Marzo, Cpo: “Ancora troppi pregiudizi e diseguaglianze per le donne giornaliste”
- Maria Salomone
- 7 mar
- Tempo di lettura: 2 min
"Qual è il ruolo delle giornaliste nell’Anno del Signore 2025?". A dirlo Marilisa Della Monica, presidente Commissione pari opportunità Assostampa Sicilia.
"Me lo sono chiesta – spiega - con l’approssimarsi della festa della donna e me lo chiedo sempre più spesso conversando con colleghe o semplicemente leggendo quello che accade nel mondo dell’informazione italiana. Attualmente sono solo due le donne alla direzione di un quotidiano: Agnese Pini (La Nazione) e Nunzia Vallini (Il Giornale di Brescia). E sempre due sono le donne alla guida di periodici a tiratura nazionale: Elena Viola (Donna Moderna), e Silvia Grilli (Grazia). A queste si aggiunge Alessandra Galloni, direttore di Reuters News, prima donna a capo dell'agenzia di stampa internazionale in 170 anni di storia. Dati che devono far riflettere tenuto conto di quanti sono i giornalisti operanti oggi in Italia.

Secondo i dati dell’Osservatorio sul giornalismo, redatto da Agcom, “l’insieme dei giornalisti attivi in Italia è composto da 15.053 donne (pari al 42% del totale) e da 20.653 uomini (58%), distribuzione costante rispetto alle rilevazioni precedenti e in linea con le percentuali di occupati della popolazione italiana”.Sempre leggendo i dati dell’Osservatorio emerge che “solo il 3,9% delle donne dipendenti è riconducibile a una posizione di vertice (nei ruoli di direttore, vice–direttore o condirettore), a fronte del 14,2% degli uomini. Le donne con un contratto dipendente Fnsi – Fieg sono prevalentemente inquadrate nei ruoli di redattore (39,8%), mentre i colleghi uomini si collocano più frequentemente nella categoria che va da caporedattore a redattore esperto (35,7%)”. Ed ancora “Le tematiche affrontate dal giornalista appaiono avere una significativa connessione con il genere. Alcuni argomenti (quelli che comunemente rientrano nelle c.d. hard news) sono, infatti, ad appannaggio degli uomini: il 64% degli uomini si occupa di politica, contro il 55% delle donne; il 30% degli uomini si occupa di economia e finanza, contro il 20% delle donne; il 46% degli uomini si occupa di sport & motori, contro il 20% delle donne. Viceversa, arte e cultura, le tematiche sociali e la scuola, scienza, tecnologia e salute sono invece tematiche di cui si occupano prevalentemente le donne”.
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