La Rete per la Salute Pubblica, nel prendere atto dell’ennesimo atto di spoliazione di strumentazione e letti dal nosocomio Cutroni Zodda, e più in particolare, dall'ancora chiuso Pronto Soccorso, intende, ancora una volta, denunciare le scelte e le conseguenziali responsabilità manageriali e politiche, spesso sembrerebbe fin troppo commistionate che avviliscono i cittadini.
La "Rete per la Salute Pubblica" fa sentire nuovamente la sua voce, e lo fa tramite il Prof. Tindaro Di Pasquale, portavoce del comitato. Il comunicato parla chiaramente e fa notare come la classe politica siciliana, abbia voltato le spalle al nosocomio barcellonese. Tiene banco la chiusura del Pronto Soccorso. I dettagli nel comunicato.
Le parole del portavoce, Tindaro Di Pasquale
Poco credibili risultano gli interlocutori, i quali appaiono impegnati più a tentare di rassicurare l'opinione pubblica, placando di volta in volta i tentativi di risveglio della coscienza civile, che ad altro.
Da ultimo apprendiamo che i17 luglio l’assessore regionale Volo ha chiesto alle ASP di voler procedere, a norma di legge, ad inviare i medici che si trovano in corsia e che sono in possesso di specializzazione equipollente a quella necessaria per il pronto soccorso, nelle sale di emergenza , per poter riattivare i pronto soccorso chiusi.
Ebbene, il corretto spirito della norma non potrà trovare applicazione per L’ospedale di Barcellona PG, poiché i reparti di medicina ,chirurgia , pneumologia, si trovano in sotto organico ed inviare i medici delle predette U.O in pronto soccorso significherebbe non garantire i servizi e le reperibilità in reparto!
In ragione di ciò appare ultroneo rappresentare che le trionfalistiche asserzioni di soggetti istituzionali non trovano riscontro nella realtà che, purtroppo, ancora oggi, descrive il nostro come un ospedale privo delle basi.
Non possiamo che prendere atto della totale assenza delle istituzioni locali che dovrebbero difendere i diritti dei cittadini : non una parola dal sindaco della città di Barcellona P.G., non una parola dall’assessore al ram, non una parola dai sindaci del distretto. Che politica è quella che tace di fronte a questa ingiustizia? Che politica è quella che antepone l’appartenenza politica alla salute dei cittadini? Perché sono a giugno 2020 a Barcellona Pozzo di Gotto si avevano 10 medici di Pronto soccorso ed oggi nemmeno uno? Cosa altro dobbiamo aspettarci?
Mentre qualcuno si ostina a rappresentare come pienamente operativo l’ospedale di Barcellona PG , vogliamo soltanto fornire dei dati relativi ai reparti che dovrebbero essere operativi al Cutroni Zodda, con i relativi posti letto:
Chirurgia 6 posti letto attivi su 8
Medicina 12 posti letto attivi su 16+2
Neurologia dovrebbe essere a Barcellona ed invece è a Milazzo
Geriatria su 12 posti previsti, 0 attivi;
Lungodegenza 0 su 8 previsti
Malattie infettive 8 posti letto su 8
Oncologia su 6 posti letto, 0 attivi
Urologia ed ortopedia, su 8 posti letto ciascuno previsti, 0 attivi
Riabilitazione , su 20 posti letto previsti, 0 attivi
Terapia intensiva su 6 posti letto previsti, 0 attivi
Pneumologia che dovrebbe essere a Milazzo è operativa a Barcellona con sei posti letto, Psichiatria, prevista a Milazzo è operativa a Barcellona con 11 posti letto.
Di fronte a questo scempio non sono necessari ulteriori commenti, ma una presa d’atto circa il fallimento di una classe politico dirigenziale incapace di fornire risposte adeguate al territorio.
Chiediamo al Presidente della Regione di assumere decisioni conseguenziali, revocando gli incarichi non adeguatamente svolti alla prova dei fatti, di farsi portavoce dell'assoluta necessità di recidere il controverso e disastroso legame tra politica e sanità, certi politici e e di dare piena attuazione alla legge, di fornire i più opportuni aggiustamenti alle dotazioni organiche dei nosocomi.
Le soluzioni ci sono, ma forse non vogliono essere attuate e noi siamo pronti a scendere in piazza ed a interessare ben altri palazzi istituzionali per la sanità pubblica, per il Cutroni Zodda.
Comments