Anche i cinesi, come gran parte del mondo, sono interessati al pistacchio di Bronte, che è la città rinomata del pistacchio per eccellenza. Un emissario di Pechino, Li Quing, delegato a scovare le “verdi bontà” e portarle alla corte delle più importanti aziende di commercio agroalimentare in Cina, si è recata a Bronte accompagnata dal dott. Paolo Garofalo, presidente del Centro studi per la ricerca e la documentazione sul mediterraneo nel mezzogiorno “Napoleone Colajanni”.
“Bronte è famoso per il pistacchio e la Cina è particolarmente interessata ai prodotti tipici della Sicilia. - Ha affermato Li- Fino ad oggi il pistacchio di Bronte non è stato importato in Cina ed io sono in contatto con le aziende cinesi per proporlo in tutte le sue bontà. Noi cinesi siamo ghiotti di pistacchio e siamo incuriositi dalla speciale bontà di quello di Bronte. Siamo incuriositi anche della capacità dei brontesi ad utilizzarlo ovunque: nei primi, nei secondi e naturalmente nei dolci. Noi fino a ieri pensavamo che il pistacchio fosse buono solo nel gelato”.
Il sindaco Pino Firrarello ha accompagnato l’emissario Li nel programmato giro di alcune aziende di commercializzazione dell’Oro verde: “La Cina è sempre più innamorata della Sicilia. E non solo per il turismo, ma anche per l’offerta agroalimentare che la nostra terra è in grado di garantire. – ha aggiunto Firrarello - Il vino, per esempio, grazie agli inviati dell’Hong Kong Trade Development Council, l’ente legale per la promozione del commercio estero di Hong Kong, è già da qualche anno arrivato nelle tavole cinesi. Siamo pronti a fare il possibile affinché il pistacchio di Bronte conquisti anche questo mercato. Sono certo – ha concluso - che anche il quasi miliardo e mezzo della popolazione cinese confermerà che il pistacchio verde di Bronte dop è il più buono al mondo”.
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