Le visite diabetologiche, quelle endocrinologiche e dermatologiche sono tutte nella stessa faccia della medaglia a Messina e provincia, in quanto accertamenti clinici che finiscono nelle lunghe liste d'attesa di Asp e ospedali pubblici e fanno stare in sospeso l’utenza anche con dubbi seri sulla propria salute.
Sulla scia di alcune segnalazioni giunte alla nostra redazione abbiamo svolto un'indagine per comprendere meglio le necessità dei cittadini, le tipologie di visite richieste e i tempi di attesa.
Le visite endocrinologiche, ad esempio, vengono svolte esclusivamente all'ospedale Papardo con tempi di attesa che variano dai 6 mesi a 8-10 mesi, una nostra lettrice ci fa notare che la data utile più vicina è il 24 dicembre, un giorno definito "prefestivo" ma rimandare soprattutto in presenza di patologie importanti non è considerabile.
Le visite diabetologiche vengono effettuate dalle Asp locali e dagli ospedali Papardo, Policlinico e Barone Romeo a Patti, i tempi di attesa variano dai 10 mesi (Papardo) fino a raggiungere tempi di attesa che superano un anno (Policlinico e Asp).
Le visite dermatologiche, ci riferisce un'intervistata, è possibile effettuarla in Asp ma bisogna recarsi a Villafranca Tirrena poiché l'Asp di Messina, sita in Via del Vespro, ha disponibilità più lontane nel tempo e solo pomeridiane, tempi di attesa 6-7 mesi.
Le visite oculistiche vengono effettuate dalle Asp locali e da tutti i presidi ospedalieri con tempi che variano da 10 mesi a un anno.
Minore attesa si registra per le visite neurologiche e ginecologiche con tempi di attesa che variano da 1 a 3 mesi.
Sul fronte degli esami specialistici, la situazione è migliore ma è da tenere in considerazione che è possibile effettuare, ad esempio, un elettrocardiogramma con tempi che variano da alcune settimane ad un mese ma solo all'ospedale Barone Romeo di Patti, altrove le tempistiche sono di gran lunga superiori.
Nel caso di un bimbo di circa 10 anni la cui necessità è quella di effettuare una visita con ecocolordoppler agli arti superiori e inferiori i tempi variano da 8 a 10 mesi presso l'ospedale Papardo.
Salta all'occhio il caso di una donna, che per un'ecografia al collo le tempistiche partono da 8 mesi.
È stato predisposto in ambito regionale un piano operativo regionale di recupero delle liste di attesa, e sul quale ogni ospedale cerca di ovviare e rispondere alla necessità della cittadinanza.
"Il fenomeno delle liste d’attesa rappresenta uno dei punti più critici dei moderni sistemi sanitari, in quanto compromette l’accessibilità e la fruibilità delle prestazioni da erogare. Nel contesto del Servizio Sanitario Nazionale, l’erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati rispetto alla patologia ed alle necessità di cura rappresenta una componente strutturale dei (LEA), così come previsto dal DPCM 29 Novembre 2001 e successive modificazioni." è quanto comunica, il sito istituzionale dell'ospedale Policlinico di Messina," tra i vari elementi da considerare nella gestione delle liste di attesa deve essere prevista anche la comunicazione, trasparente ed aggiornata, dei dati inerenti tempi e liste d’attesa. Il Decreto legislativo 29 aprile 1998, n.124, all’art. 3, comma 12 e il successivo Piano Nazionale di governo delle liste di Attesa 2019-201 prevedono per l’assistito l’effettiva possibilità di vedersi garantita l’erogazione delle prestazioni sanitarie nell’ambito delle strutture pubbliche, anche attraverso il ricorso all’attività libero professionale intramuraria a spese dell’azienda sanitaria, riservando al cittadino il solo pagamento dell’eventuale ticket. In ottemperanza alla normativa nazionale e regionale, l’AOU G. Martino garantisce ai cittadini che ne hanno diritto l’attivazione del percorso di tutela "secondo alcune modalità riportate sul sito stesso del Policlinico G. Martino.
Sul piano di abbattimento delle liste d'attesa a giugno 2024 l’AOU G. Martino di Messina, in 15 giorni ha richiamato 1000 pazienti per visite ambulatoriali; circa il 15% di prestazioni che dovevano essere eseguite nel 2023.
"Le diverse unità operative hanno messo a disposizione personale dedicato alle operazioni di re-call e ogni giorno si prosegue a chiamare per smaltire la lista di pazienti, circa l’85%, ancora da recuperare. Per l’area radiologica sono già stati contattati tutti i pazienti con esame di risonanza magnetica e TAC del 2023 e si sta adesso procedendo con la lista del 2024. È significativo evidenziare che, in tale ambito, 216 persone hanno rinunciato ad anticipare l’esame e hanno preferito mantenere la data precedentemente fissata, nonostante l’opportunità di eseguire prima la prestazione. Per quanto attiene la parte chirurgica su 2312 interventi del 2023, 213 sono già stati ricoverati e di questi 52 operati in abbattimento liste di attesa, 650 hanno rinunciato all’intervento e 1449 sono in programmazione per l’operazione. Ricordiamo che nello svolgimento delle attività di recupero si tiene conto dei giorni trascorsi dalla data di inserimento in lista d’attesa, delle classi di priorità clinica e, soprattutto per l’attività chirurgica, delle prestazioni per le quali vi è un elevato indice di fuga. Nel piano, che coinvolge in modo trasversale tutte le specialità, sono stati previsti slot aggiuntivi sia dal lunedì al venerdì, sia nel week end. Così come disposto dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana il personale, della dirigenza medica e del comparto sanità, che aderisce al piano abbattimento liste sta lavorando in attività extraistituzionale con prestazioni aggiuntive separatamente rendicontate."
“Abbiamo effettuato più incontri coinvolgendo i direttori dei Dipartimenti – afferma la Rettrice Giovanna Spatari – proprio per condividere la linea da adottare per ridurre i tempi di attesa. È chiaro che si tratta di un tema complesso, in cui entrano in gioco più variabili, ma stiamo cercando al tempo stesso di pianificare attività che possano cambiare alcune modalità di lavoro per favorire una organizzazione complessiva migliore”. “Siamo partiti da quindici giorni – ha detto il manager dell’AOU dott. Giorgio Giulio Santonocito – e confidiamo che questi primi risultati possano essere rappresentativi di un trend in crescita per recuperare in tempi brevi gran parte delle prestazioni ancora da erogare del 2023.Il tema delle liste d’attesa è complesso e stiamo lavorando anche per migliorare alcuni aspetti organizzativi interni che in ambito ospedaliero possono favorire, specie in area chirurgica, processi più snelli per accelerare le procedure di ricovero e l’esecuzione delle operazioni chirurgiche”. È importante sottolineare che il piano di abbattimento liste è finalizzato a richiamare coloro che erano già stati prenotati nel 2023 e nei primi 6 mesi del 2024 e non hanno ancora ricevuto la prestazione. L’attività svolta consente di rivedere le liste nel complesso, analizzando le singole situazioni e liberando alcuni slot di prenotazione.
di Valeria Morabito
Comments