Messina. Cade nella giornata di oggi l’anniversario del Terremoto del 28 dicembre 1908. Un evento che se guardato nelle foto che lo raccontano nelle macerie, nelle mostre intercorse negli anni, non possono che suscitare stupore sul disastro che ne generó. Eppure esistono reperti che sanno di esistenza e che raccolti e custoditi subito dopo la catastrode dell’evento possono essere osservati perché al Museo Regionale di Messina. È comunque, non al Museo, ma ad Antonino Salinas, allora direttore del Museo di Palermo ed ai suoi uomini, che è riconosciuto il merito di aver recuperato e con tanta fatica, all’indomani del terremoto, tra le macerie, quanto del patrimonio artistico e architettonico della città scomparsa che è oggi custodito al Mume e in parte esposto al pubblico. Per commemorare il 113^ anniversario del terremoto del 1908, è aperta nell’ex filanda Mellinghoff del Museo una mostra in programma dal 23 dicembre scorso e sino al 30 gennaio 2022, dal titolo "La città scomparsa: Chiesa e Monastero di San Gregorio". Per la mostra vengono esposte una parte delle opere recuperate dopo il terremoto del 1908 dalle macerie della Chiesa e del Monastero di San Gregorio che sorgeva tra la via XXIV Maggio e Montalto all’interno delle mura cinquecentesche. Nella sala accanto viene inoltre trasmesso un video documentale, da cui è tratta la foto di copertina, sul lavoro svolto proprio da Salinas e dall’ispettore onorario professore Mario Columba.
Sempre in occasione dell’anniversario del terremoto, quando furono purtroppo trentuno secondi, poco prima dell’alba del 28 dicembre 1908, che trasformarono Messina in un grande cimitero, oggi, si è avuta * al Gran Camposanto, la presentazione dei restauri di cinque monumenti del 1908, di cui due molto importanti dello scultore Giovanni Scarfì. Le adozioni sono state effettuate dalla Fidapa sezione di Messina, Ordine degli Architetti della provincia di Messina, ditte Guerrera marmi, Cacciola marmi di Andrea Panarello e Servizi Cimiteriali. La sezione 38 del Gran Camposanto è quella in cui si trovano la maggior parte dei tumuli dei morti del 1908. Monumenti e lapidi ricordano chi ha trovato la morte in quell’alba funesta che devastò la città di Messina. In considerazione che alcuni monumenti sono abbandonati e versano in uno stato di degrado, è stata avviata una campagna di recupero attraverso le adozioni di privati, al fine di dare dignità e decoro a questa sezione. La campagna di adozione proseguirà con l’obiettivo di fare intervenire altri privati.
*( Si precisa che l’ufficio stampa del comune di Messina ha comunicato in data 29.12.2021 che è stato fissato un nuovo appuntamento di presentazione alle ore 10.00 del 30.12.21 e sempre al Gran Camposanto).
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