Direttamente dagli Studios di Cinecittà
Stiamo parlando del grande regista e produttore italiano, Mirko Alivernini che ha base operativa negli studios romani di Cinecittà e del noto stuntman Massimo Vanni, presenti entrambi in questi giorni in Sicilia, grazie ad una masterclass del Festival del Cinema Italiano in programma proprio in questi giorni, quale massima esperienza mediatica del cinema internazionale a Milazzo.
Tornando al ruolo di entrambi, i due geni collaborano anche se in due diversi ruoli perché il rapporto regista-attore è fondamentale per portare avanti una pellicola, perché, dice Vanni “ il regista è come il capitano della nave che trascina la nave e tutto l’equipaggio.”
Non a caso, la macchina da presa diretta dal regista Mirko Alivernini fa proprio questo perché valorizza per il meglio la scena d’azione e ciò che fa lo stuntman, e questo, lo pensano i tanti collaboratori tra scenografi, truccatori e macchinisti, che portano avanti le inquadrature del regista. Tra cavetti di acciaio, pedane e attrezzature tecniche varie, la visione e preparazione del regista deve andare di pari passo con lo stuntman per valorizzare al massimo la scena d’azione. La bravura del regista, consiste proprio nel saper costruire una scena d’azione senza osare troppo, e proprio perché lo stuntman deve essere protetto oltre che da protezioni varie, anche da un maggiore allenamento che permette di evitare eventuali pericoli nella scena alle volte appunto pericolosa e che richiede esperienza e tanto esercizio.
Lo stuntman è colui che quando entra in una scena d’azione si mette in gioco, con il suo maestro d’armi e supportato spessissimo anche dagli effetti speciali.
Al passo coi tempi, nella cinematografia, guardando alle nostre spalle, per studiare un pó, dopo la Guerra, in Italia ad avere la meglio, in particolare, sono stati i film mitologici (peplum) in costume, e da lì, si può dire che si è iniziata a formare proprio la figura dello stuntman, andatasi sempre più a specializzare grazie al western e i film polizieschi che hanno permesso di far specializzare la sua figura. Ecco perché l’evoluzione del modo di lavorare ha avuto supporto dalla tecnologia.
A sua volta non può essere sottovalutata la storia infinita di parti e i tantissimi ruoli per Massimo Vanni che ha lavorato nel mondo del film poliziesco degli anni 70/80 di Fabio Neri, Maurizio Merli e Tomas Millian, per fare un esempio quando quest’ultimo vestiva i panni del Maresciallo Nico Giraldi in “Squadra Antimafia” meglio conosciuto come il ladro “Er Monnezza”. A seguire quando ad avere la meglio è stata la commedia all’italiana, a parte la controfigura di Fantozzi, piano piano con le fiction la Banda della magnana, i duelli di Elisa di Rivombrosa e alcune scene accese delle Tre rose di Eva, Vanni ha avuto la possibilità di lavorare con registi del calibro di Enzo Castellari, Sergio Corrucci e Bruno Mattei.
Gino Accardo nel corso dell'aperitivo sulla Terrazza dell'Hotel Principe di Milazzo.
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