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Redazione

Il famoso pet sitter Paolo Roggero ci parla della relazione fra l'uomo e il cane in un video


Di Paolo Roggero si potrebbe dire che “rinasce” nel 2005 quando incontra la professione di dog sitter, casualmente, così come iniziano le grandi storie d’amore: con un colpo di fulmine. È un maschio di samoyedo di nome “Samo” ad accompagnarlo nei suoi primi passi, ad insegnargli ad avere fiducia, a camminare spedito e sicuro in questa sua nuova vita/professione che è fatta di sacrificio, dedizione e passione. Probabilmente senza neanche saperlo, così come accade nelle prime fasi del nostro apprendimento come esseri umani, Paolo impara, decodifica comportamenti, affina la sua sensibilità verso gli amici a quattro zampe e il passaparola corre veloce. Ripensando ai “primi passi” sorride, perché è proprio così che Paolo comincia a gestire professionalmente i cani che gli vengono affidati; a piedi o in pullman attraversa la città, corre da un’area cani all’altra, si affretta, da un’abitazione all’altra, da mattino a sera, sempre di corsa come chi vuol “crescere” in fretta…

Di Paolo Roggero si potrebbe dire che cresce professionalmente insieme ai suoi “cani storici”. Quei cani che dal 2007 lo accompagnano nella sua “adolescenza” di dog sitter : Greta, Lella, Billy, Cleopatra… tutti amici cui, non a caso, Paolo ha dedicato una dolce carezza letteraria nel suo libro. Sono i primi a salire sulla sua auto da dog sitter, una Panda indimenticabile per tutti coloro che lo hanno conosciuto in quegli anni, coperta di adesivi di cani, di scritte, di colori, sembra uscita da un film di Kusturica, sono i primi a rimanere con lui per più di un giorno e a inaugurare così un nuovo progetto, un passo che è più un balzo in avanti, un salto da gatto con gli stivali: la pensione per cani. Di pensioni per cani ce ne sono molte ma quello che Paolo decide di offrire, nel suo progetto, è una “seconda casa” per cani, un rifugio che non è solo “custodire” ma che è principalmente “amare”…

Di Paolo Roggero si può, senza ombra di dubbio, dire che il denominatore comune di questa sua carriera, di ogni suo progetto, professionale e letterario, del carattere istrionico-ironico delle sue scelte, dei suoi sogni, della sua tenacia e della sua divertita visone della realtà, è la parola “AMORE”. È l’amore infatti che ci catapulta nella maturità della nostra vita, che ci apre al mondo e agli altri in senso universale. Il suo libro “La zampa sul cuore” pubblicato nel 2011, affettuoso e commosso omaggio a tutti i cani che l’hanno accompagnato in questi anni, che gli hanno permesso di crescere e essere un professionista serio, apprezzato, onesto, si snoda tutto su questa parola: amore. Amore per gli animali, per la sua professione e per la vita che Paolo Roggero decide di ringraziare devolvendo il ricavato del libro ad un’associazione che si occupata dell’infanzia. Si potrebbe anche dire che la maturità arriva con la saggezza, la consapevolezza, la conoscenza, facendo così un lungo elenco di riconoscimenti, di interviste (che troverete qui raccolte) di corsi, di brevetti, di approfondimenti e altro ancora che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2011 e i primi del 2012, ma servirebbe? Chi già conosce Paolo Roggero e chi lo conoscerà leggendo il suo libro senza esitazioni risponderebbe no.

Cristina Cecconato

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