La filiera “corta” che passa dal Mare, ai Monti e al “Tyrrhenia”
- M.I.
- 9 giu
- Tempo di lettura: 6 min

Ieri 8 giugno 2025, a Palazzo Livoti di Mazzarrà Sant’Andrea, si è svolto l’ultimo evento del programma “Filiere Corte, Idee Lunghe” organizzato dal Tyrrhenia ATS Liviri, coadiuvato dal GAL Tirrenico Mari Monti e Borghi. Filo conduttore dei quattro gli eventi è stata “la ricerca di nuove strategie per incentivare l’imprenditoria enogastronomica e turistica dei comprensori del Gal Tirrenico ed al contempo far conoscere le eccellenze dei prodotti locali”.
Ma cosa è il GAL Tirrenico Mari Monti e Borghi e soprattutto chi sono i Tyrrhenia Ats Liviri?
Il GAL (Gruppo di Azione Locale) è un partenariato tra enti pubblici ed operatori economici locali, il cui scopo è quello di dare risalto alla produzione agricola ed artigianale locale nonché promuovere il turismo dei comprensori che lo costituiscono. I Gal operano nell’ambito della misura 19 del PRS (Programma di Sviluppo Rurale) Sicilia 20014 -2020, prorogato al 2022, finanziato dall’Unione Europea. In Sicilia vi sono 23 Gal, ed il Gal Tirrenico, nato nel 2016, è formato da 13 comprensori che sono Barcellona Pozzo di Gotto (capofila), Basicò, Castroreale, Falcone, Fondachelli Fantina, Furnari, Mazzarrà Sant’Andrea, Novara di Sicilia, Oliveri, Rodì Milici, Terme Vigliatore e Tripi.
Mentre il Tyrrhenia ATS (Associazione Temporanea di Scopo) Liviri è il progetto di Tre imprenditori agroalimentari siciliani che hanno fatto della sostenibilità, tracciabilità e qualità dei loro prodotti i punti cardini su cui ruotano le loro società agricole. Ottavio Miano (Capofila della ATS) di Terra di Suli, Sebastiano Calcò di Agro-Arangia e Giuseppe Maiorana di Terre e Sapori Siciliani basano le loro produzioni sugli antichi valori della tradizione e della buona tavola ma con un occhio concetti moderni di rispetto dell’ambiente, della biodiversità e della consapevolezza alimentare, usando solo prodotti a Km 0 o da loro stessi coltivati e trattati con i metodi antichi. Sono aziende a conduzione familiare che nascono, a volte per caso, come per Giuseppe Maiorana che ha iniziato questo percorso dopo che gli furono regalati due arnie da un vecchio apicoltore, dalla voglia di valorizzare la propria terra, le proprie radici, come Sebastiano Calcò la cui azienda prende il nome dalla denominazione della zona dove sorge, che creano un connubio tra innovazione e tradizione, come Ottavio Miano, le cui conserve e marmellate sono, sì prodotte seguendo “i metodi antichi” o, come dice lo stesso Miano, “fatti in casa”, ma esplorando nuove combinazioni di sapori come la marmellata di agrumi e rhum “Cumparanza” oppure la confettura di fragole e gelsi “Piddirini”.

Il Tyrrhenia quindi nasce e si propone lo scopo non solo di incentivare la collaborazione tra le aziende locali ma anche di educare alla consapevolezza alimentare sia il consumatore, che col Km 0 può acquistare prodotti che sa di essere genuini e biologici, sia gli altri imprenditori locali mostrando come la via del biologico e del rispetto delle tradizioni può avere un ritorno economico se si uniscono le forze e si promuove la filiera corta.

Seguendo questo ottica, è nata l’idea del programma Filiere Corte Idee, Lunghe. Quattro eventi, tenuti in quattro dei tredici comuni che fanno parte del GAL, per trovare soluzioni a quelle che sono le criticità, intoppi, spesso di natura burocratica, che possono ostacolare la crescita delle aziende agricole ma anche per affermare i successi ottenuti grazie allo zelo delle autorità locali e regionali e all’iniziativa ed impegno degli imprenditori dei vari comprensori.
Tante le figure politiche e di settore che hanno partecipato e condiviso le loro esperienze sul campo: “E’ importante ricordare la bellezza del territorio del Siciliano”, come dice Carmelo Paratore, Sindaco di Falcone, comune che ha ospitato il primo evento, e quanto sia di primaria importanza riuscire a valorizzarlo a livello turistico, perché il paesaggio Siciliano pur nella sua asprezza ha una bellezza unica al mondo.
Ma per quanto noi Siciliani possiamo amare la nostra terra, molti, soprattutto i giovani, sono costretti ad emigrare per cercare sbocchi lavorativi migliori o come dice il Dr. Agr. Salvatore Messina, durante il secondo incontro tenuto, il 24 maggio, nel Palazzo Baronale De Maria a Basicò, “perché entrano all’interno di un sistema funzionante” che, invece, in Sicilia non v’è. Causa, questa, del “depauperamento demografico” ed abbandono dei Borghi comunali, come ricorda Filippo Gullo, Sindaco di Basicò; o, come dice l’On. Tommaso Calderone, Presidente della Commissione Parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità “abbiamo tanti talenti che dobbiamo teneri stretti…dobbiamo esportare le merci, le idee, non i talenti”. Ecco che risulta fondamentale puntare sulla filiera corta perché, come ricorda il Sindaco Gullo, “attraverso la produzione aderente ai canoni tradizionali e lo sviluppo del comprensorio dato dalle attività economiche locali si può spingere terze parti (sia locali che estere) ad investire sul territorio stesso” e quindi incentivare l’occupazione fra i giovani.
Giovani che sono al centro del terzo convegno tenutosi, il 30 maggio; al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, con le scolaresche dell’istituto Scientifico ed Agrario, dove Ing. Iolanda Mandanici, ha affermato che è stata proprio l’idea di suscitare “l’entusiasmo tra i giovani”, a dare un volto nuovo a Barcellona; un volto che non solo riporti in auge i quartieri e le piazze storiche della città ma incentivi il turismo attraverso un’esperienza “interattiva”. Il progetto “CiroliAMO” ha un duplice significato: se da una parte rimanda al percorso del progetto che è immaginato come un cerchio con al centro la piazzetta dell’Oasi, dall’altra le ultime tre lettere non solo sottolineano l’importanza di “amare la propria città e farla rispettare e rifiorire” ma sono anche l’acronimo dei Punti Cardine alla base di questa iniziativa ovvero Accoglienza, Meraviglia ed Ospitalità. Questo progettazione rientra, come l’Arch. Roberto Sauerborn, Direttore del Gal Tirrenico ricorda, in una delle misure promosse dal Gal ovvero il “Museo Diffuso”: si tratta di realizzare in tutti i comuni che fanno parte del Gal degli interventi strutturali che consentono di valorizzare e promuovere le identità dei vari Comuni in una forma, immagine, coordinata dal GAL stesso con un unico marchio per tutti gli interventi sia di natura strutturale (edifici storici) che di viabilità. E sempre con riferimento ai giovani ed all’occupazione giovanile, il Prof Carmelo Pietrafitta, Presidente del Gal Tirrenico e Sindaco di Mazzarrà Sant’Andrea, ieri durante il quarto evento tenutosi appunto a Mazzarrà , ha ricordato con orgoglio che nel suo comune la disoccupazione è pari a Zero. Questo perché si è saputo incentivare quella che è la risorsa più importante del comprensorio ovvero “l’oro verde”, come lo chiama il Prof. Pietrafitta.

Ognuno dei quattro comuni ospitanti, Falcone con il “pesce povero”, Basicò con la sua rinomata produzione Casearia, Barcellona Pozzo di Gotto con una tra le più importanti produzione di canditi e succhi, esportati persino in Germania e Giappone, e Mazzarrà Sant’Andrea con la cultura del vivaismo ornamentale e frutticolo, tanto da essere denominata Culla dei Vivai, attraverso la promozione, l’incentivazione e la divulgazione della cultura della Filiera Corta puntano a dare non solo nuova linfa vitale, sia agricola-imprenditoriale che turistica, ai loro comprensori ma anche ad instillare e sviluppare nel consumatore, che sia locale, nazionale od estero, una maggiore sensibilità verso il Biologico, la Biodiversità, la Sostenibilità Ambientale e il Rispetto delle Tradizioni e vederli come un valore aggiunto nel prodotto che va ad acquistare. E a questo si mira con la creazione di un QR code, ovvero un’etichetta anticontraffazione realizzata dal Poligrafico e Zecca di Stato Italiano, per i prodotti delle aziende che, come ricorda l’Arch. Michele Germanà, hanno ottenuto la certificazione del “Valore Sicilia – Trust Food”: certificazione che consente la tracciabilità digitale del prodotto dal momento in cui è stato raccolto/ prodotto al momento in cui è stato spedito/acquistato.
La nostra amata Sicilia è una terra aspra, dura, che chiede tanto e a volte, dopo duri sacrifici, restituisce poco eppure anche così non si può smettere di amarla perché i suoi parchi tesori sono frutto dell’eccellenza, dell’antica sapienza, dell’amore e pazienza che ogni giorno i piccoli agricoltori e produttori impiegano per creare qualcosa di unico, inimitabile e sopraffino.
“Odi et Amo. Quare id faciam, foratasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”
Catullo, Carme 85
(Ti odio e ti amo. Ti chiederai come io faccia.
Non so, ma sento che succede e mi struggo)
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