Agli arresti non solo l'ex Onorevole regionale, ma anche Francesca Paratore, dirigente del plesso ospedaliero. Nel registro degli indagati figurano l'assessore del comune di Barcellona Angelita Pino e il giornalista Santi Cautela
La guardia di Finanza ha arrestato e posto ai domiciliari con l'accusa di tentata concussione e corruzione il dirigente medico Francesca Paratore che dal 2021 dirige l'Unità di ricerca sanitaria del Papardo e Antonio Catalfamo, milazzese, ex deputato all'Ars nella precedente legislatura.
Le indagini riguardano una serie di procedure di gara all'Azienda Ospedaliera Papardo, che secondo gli investigatori sarebbero state condizionate da interessi privati riconducibili ad una persona "che all'epoca dei fatti rivestiva il ruolo di deputato dell'assemblea regionale siciliana e ad un dirigente medico amministrativo in servizio presso l'Azienda Ospedaliera".
I due, secondo l'accusa, avrebbero voluto agevolare "persone a loro vicine imponendo la loro assunzione nelle ditte private, che si aggiudicavano gli appalti relativi a servizi di pulizia e sanificazione della struttura ospedaliera, ovvero avvantaggiandoli nella partecipazione a pubblici concorsi, e ancora nella predisposizione da parte dell'azienda ospedaliera di bandi di gara ad hoc".
Il terremoto del caso Papardo investe altre due figure. Salgono a quattro gli indagati dell’inchiesta della Procura di Messina che nella lente d’ingrandimento si è soffermata su alcuni appalti dell’ospedale Papardo. Oltre all’ex parlamentare regionale di origini barcellonesi Antonio Catalfamo, prima della Lega e poi passato in Forza Italia, e al dirigente medico del nosocomio peloritano Francesca Paratore, originaria di Furnari, sono state infatti iscritte nel registro degli indagati altre due persone: l’attuale assessore alla Cultura di Barcellona Pozzo di Gotto, l’avvocata Angelita Pino, ed il giornalista e il giornalista Santi Cautela, che in atto cura l’ufficio stampa proprio del presidio ospedaliero Papardo, già coordinatore del locale circolo “Nazione Futura”.
Nei confronti di questi ultimi due non è stata però richiesta dai magistrati della procura peloritana alcuna misura cautelare al gip Leanza, ma hanno ricevuto stamane dalle Fiamme Gialle la notifica di una informazione di garanzia con le contestazioni accusatorie.
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