Dopo i sopralluoghi nel centro urbano sale a 5 milioni di euro la stima dei danni provocati a Bronte dai nubifragi.
«Era scontato». Così il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, che ha spiegato: «Se solo guardando ad una parte dei tanti danni subiti ieri siamo arrivati a 3 milioni, era ovvio che la cifra sarebbe salita». Al centro, infatti, i danni sono stati notevoli. In particolare, durante le piogge la via Messina, tratto interno della Ss 120, si è trasformata in un torrente in piena. A farne le spese i locali al pianterreno e qualche appartamento che i proprietari hanno abbandonato.
Danni sono stati registrati ovunque. Nelle contrade Malconera, Pizzo Rivoglia e Borgonuovo svariati sversamenti di fango. L’eccessiva pendenza orografica del territorio ha, inoltre, favorito la torrenzialità dell’acqua che ha raggiunto velocemente i quartieri San Nicola e Piano Daino. In quest’ultima contrada un ponte è stato dichiarato inagibile a causa degli ingenti danni
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In via Fontanelle e nelle vie Piersanti Mattarella diverse colate di detriti e fango sono scese a valle dai monti. Anche la rete fognaria è stata fortemente danneggiata. In via Selvaggi, via Bottego, Viale Mario Rapisarda Corso Umberto, Piazza Spedalieri, via dei Ronghi e via Masaniello si sono verificati allagamenti di seminterrati ed attività artigianali. I tombini aono saltati ovunque. Difficile la viabilità in più punti, perché in tante vie è saltato l’asfalto. Il Comune è già intervenuto nei punti più gravi, sia per migliorare la viabilità, sia per aiutare cittadini ed artigiani, ma si sta allestendo un piano di intervento più dettagliato.
L’emergenza continua, infatti, domani le scuole rimarranno chiuse. Il Primo cittadino e l’ing. Salvatore Caudillo dirigente del settore Lavori Pubblici: «Ringraziamo l’Ufficio comunale di Protezione civile. In particolare i geometri Lorenzo e Franco Longhitano, Cimbali, Spitaleri e Messineo. Con loro la Polizia Municipale con il comandante Salvatore Tirendi per l’ottima sinergia».
Intanto, Bronte balza agli onori della cronaca nazionale per avere, in questo momento difficile, pensato anche agli amici a 4 zampe. Nell’ordinanza per la sicurezza dei cittadini, il sindaco, infatti, ha vietato “di tenere gli animali d’affezione alla catena o legati con qualunque altro strumento di costrizione similare o confinare animali d’affezione in gabbie, box, terrazze, recinti, balconi, e spazi limitati”. Sul punto la Lav: «E’ – dichiara la Lav in una nota –una decisone di buon senso che ci auguriamo sia seguita da tutte le amministrazioni comunali coinvolte dalla calamità».
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