Pasticcio Click Day, fondi e attività a rischio per la Formazione. Sindacati e Chinnici contro Governo siciliano
- Marcella Ruggeri
- 16 set
- Tempo di lettura: 4 min
L’ennesimo blocco della piattaforma regionale per l’accesso ai fondi comunitari dedicati alla formazione: per la vicesegretaria del PD Regionale questo ribadisce "l’inadeguatezza strutturale della macchina amministrativa regionale, nonché quella politica del Governo Schifani. Mentre per una buona fetta delle Parti Sociali di Sicilia non si può più smorzare il danno e motivare l'impossibile.
“Abbiamo appreso dell’ennesimo rinvio dei corsi dell’Avviso 7 seconda edizione. La piattaforma predisposta è nuovamente bloccata. Adesso, la Sicilia rischia seriamente di perdere i fondi per gli Avvisi 6 e 7 destinati ai disoccupati e ai percettori di reddito d’inclusione rischiando anche di non arrivare per tempo a certificare la spesa FSE e PNRR entro il 31/12/2025 e dopo di che non basteranno più le scuse per giustificare l’ingiustificabile”. Lo affermano Michele Vivaldi, Honorè Federico e Ninni Panzica, Clelia Casciola, responsabili regionali per la formazione professionale rispettivamente di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL Scuola RUA, SNALS Sicilia.
“Servirebbe il genio di Carlo Emilio Gadda e la sua arte – spiegano – per trovare una soluzione ad un giallo tutto siciliano, ma è necessario fare un passo indietro. Il 30 aprile sul sito dell’Assessorato all’Istruzione e Formazione Professionale viene pubblicato la seconda finestra dell’Avviso 7, dopo appena 17 minuti è ritirato, ufficialmente per la presenza di refusi ed errori. Nell’edizione definitiva, pubblicata a fine luglio il testo era sostanzialmente uguale all’avviso pubblicato in precedenza. La prima domanda scomoda che poniamo: sono state esercitate pressioni da qualche Ente datoriale per cambiare l’Avviso 7 seconda edizione e le regole di accesso alla piattaforma?”.
“Ricordiamo che – continuano i rappresentanti sindacali – la prima finestra dell’Avviso 7 si è svolta senza intoppi: una piattaforma efficiente, conosciuta dagli operatori, e i corsi hanno ampiamente coperto tutto il territorio siciliano. Pertanto non si comprende come l’amministrazione abbia sentito la necessità di cambiare le modalità di accesso dell’avviso.
Sarebbe gravissimo pensare se in Sicilia oggi dopo gli scandali avutosi negli anni precedenti venisse fuori che ancora oggi vi è l’esistenza di gruppi di pressione capaci di tenere sotto scacco il sistema della formazione professionale”.
I sindacati argomentano che "le continue sospensioni linee guide pubblicate la sera prima dell’apertura della piattaforma informatica stanno rappresentando un punto di non ritorno e il fallimento dello stesso avviso. Tra i rinvii, la formazione professionale è piombata in una confusione indescrivibile con continue proroghe, piattaforme che collassano, tutto a danno dei cittadini che attendono i corsi gratuiti fermi al palo”.
“Seconda domanda: chi pagherà per l’imbarazzante gestione di Sicilia Digitale? Le piattaforme che gestiscono le progettazioni esecutive e non solo sono gestite da Sicilia Digitale, una società che, nonostante l’ovvia e scontata assunzione di responsabilità sui rinvii, dimostra quotidianamente inefficienza gestionale e di programmazione con continui e insostenibili malfunzionamenti, blocchi di sistema e fallimenti”.
“Terza domanda: è tollerabile che nel 2025, in un mondo che utilizza le intelligenze artificiali nei più svariati ambiti, in Sicilia non si possa programmare una piattaforma che regga l’afflusso massivo dei dati immessi?”
Le Organizzazioni Sindacali di categoria additano ancora un quadro desolante che "mortifica la mole di lavoro svolta degli operatori del settore, molti dei quali hanno rinunciato alle proprie ferie estive, che annichilisce chi ancora crede in una formazione professionale trasparente, libera da intromissioni di lobby, potentati, gruppi di potere e comitati d’affari, che umilia i cittadini in attesa di corsi che permettano loro l’accesso al reddito d’inclusione e getta un’ombra pesante su un settore che da possibile volano di progresso e opportunità è ridotto a vittima da predare”.
“Chiediamo che l’amministrazione regionale – concludono le organizzazioni sindacali – congiuntamente all’assessore al ramo, si faccia carico di convocare con la massima urgenza un tavolo di confronto tra le parti sindacali e datoriali, al fine di trovare eventuali soluzioni di carattere d’urgenza che possano dare un stabilità al settore, risposte certe su questo spettacolo indecoroso, che da giallo alla Gadda rischia di tramutarsi in tragedia o peggio in farsa”.
Anche Valentina Chinnici, deputata all’Assemblea Regionale Siciliana del PD, commenta il malfunzionamento della piattaforma digitale per la partecipazione all’Avviso 7 sulla formazione professionale e l’avvio delle attività didattiche. A tal proposito la vice segretaria regionale del Partito Democratico ha presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Regione Siciliana, on. Renato Schifani e all’Assessore dell’Istruzione e della Formazione professionale, on. Mimmo Turano.
“Mentre l’Europa ci chiede tempestività, trasparenza e qualità nella gestione dei fondi – prosegue Chinnici – la Regione Siciliana continua a preferire il modello obsoleto e discriminatorio del ‘click day’, che di fatto affida l’accesso al finanziamento pubblico alla velocità del click, senza alcuna valutazione qualitativa dei progetti o della solidità degli enti formativi”.
“Non si tratta di un imprevisto, ma di un vizio strutturale – denuncia Chinnici –. La Regione non ha imparato nulla dalle passate esperienze. Il risultato? Ritardi cumulati, rischio concreto di disimpegno dei fondi UE e danni economici per gli enti seri”.
Nell’interrogazione si chiede: la pubblicazione dei rapporti tecnici sul blocco della piattaforma; l’applicazione di eventuali penali previste nei contratti con Sicilia Digitale; un audit indipendente sull’infrastruttura informatica; l’abbandono del metodo del “click day” a favore di criteri basati sulla qualità progettuale; trasparenza totale sui tempi di caricamento delle domande per scongiurare favoritismi.
“La gestione opaca e approssimativa dei fondi europei – conclude Chinnici – danneggia la Sicilia due volte: spreca risorse preziose e mina la credibilità del sistema formativo. Chiediamo risposte immediate e un cambio di passo netto. Il PD siciliano vigilerà affinché si agisca con trasparenza e nel pieno interesse dei cittadini e delle imprese”.








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