Tre come le reti segnate alla Vibonese, tre come le vittorie inanellate consecutivamente dalla squadra di mister Raciti e tre come i sentimenti di rabbia, riscatto e compattezza messi in campo durante il match dello stadio 'Luigi Razza' andato in scena ieri.
Un sicuro e deciso Messina stende una Vibonese sempre più ultima e si proietta a 32 punti in classifica ad un solo distacco dal Campobasso, squadra che attualmente si trova appena una posizione sopra la zona play-out. I giallorossi iniziano a vedere concretamente la possibilità di uscire dai bassifondi delle classifica in cui sono impantanati da praticamente tutta la stagione.
-LA PARTITA. Il Messina dimostra grande organizzazione tattica. La squadra di Raciti affronta la gara in modo paziente e maturo, linea di difesa sempre alta e pressione costante sull'avversario. A sbloccare una partita quasi mai in discussione ci pensa Damian al 28esimo con la sua seconda rete in questo campionato, tuttavia a gettare qualche possibile scoramento tra le fila giallorosse ci ha pensato la rete su rigore di Curiale e un tap-in vincente fallito da Risaliti che spedisce la palla alta sopra la traversa sul finale di primo tempo. In realtà però la gara del Razza non è mai stata seriamente a rischio, la bilancia dei valori in campo pendeva nettamente da parte dei biancoscudati che nel secondo tempo con la rete di Busatto e Catania (da centrocampo ndr) mettono in cassa 3 punti economicamente fondamentali per il bilancio salvezza.
-GLI INTERPRETI. Raciti si dimostra ancora un ottimo stratega, le scelte iniziali apparentemente scellerate si rivelano funzionali alla partita da disputare; quindi fuori la tecnica di Marginean e dentro la fisicità di Konate pronto a far battaglia sulla linea mediana. Da sottolineare il prezioso contributo di Busatto che non fa rimpiangere Adorante e Piovaccari e riesce a tenere fisicamente lo scontro con i difensori, lucido anche al momento del gol grazie alla finta in area che spalanca la porta avversaria.
Pulita, ordinata, da leader la prestazione di Damian che dirige l'orchestra per tutta la gara: imposta, fa scudo e sa posizionarsi in chiusura delle linee di passaggio, il gol è ''solo'' la ciliegina sulla torta in una prestazione da gigante.
Fofana ripete le sue grandi uscite dell'ultimo periodo: onnipresente, indistruttibile e decisivo nel rompere le trame avversarie.
Celic e Carillo quasi infallibili, dominano contro gli avversari e praticamente non sbagliano nulla. Ottimo ingresso in campo anche di Catania, emblema negativo della gestione Capuano che ieri invece è entrato e ha dato una marcia decisiva in più alla squadra in momento di potenziale affanno, gol da cineteca per il 22enne che imbuca il portiere con un pallonetto da centrocampo.
-COSA NON ANDAVA?. Mercato a parte, emotivamente sembra proprio tutt'altra storia questo Messina ormai lontano dal logorio e dai malumori generati in primis dalla gestione Lo Monaco, fatti alla mano venuto a Messina solo per incidere negativamente sul progetto.
Il mercato di riparazione ha riparato sul serio una squadra sull'orlo del baratro, ma le infime prestazioni della gestione Capuano non lasciavano presagire nemmeno un piccolo bagliore di speranza alla luce della possibilità di poter rinforzare la rosa a gennaio. Complimenti a Raciti che con calma e sangue freddo ha saputo operare come un esperto chirurgo un paziente bisognoso di un intervento miracoloso.
Bastone e carota del tecnico giallorosso. Coccolare un ambiente bisognoso di tranquillità ma tenere alta la concentrazione. Ad avvalorare questa tesi ci pensano le sue dichiarazioni nel post gara: ''Non abbiamo fatto niente ma la strada è quella giusta''.
La prossima fermata sarà allo stadio ''Franco Scoglio'' contro la Juve Stabia, squadra in crisi reduce da 4 sconfitte di fila. Per i giallorossi un'altra ghiotta occasione per sedersi al tavolo della prossima Lega Pro.
Foto: ACR Messina Facebook
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