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Aperta polemica su alcuni passaggi di Don Giuseppe Agnello, sacerdote impegnato a Sant’Agata Militello ed in particolare cappellano dell’ospedale santagatese che nelle sue omelie, come quella del 21 novembre, avrebbe portato alla parola tematiche contemporanee che non sono ritenute meritevoli di divulgazione dalla cultura dominante, come la mistificazione di alcuni dati per mantenere alta la paura pandemica, il misconoscimento dei dati riguardanti le cure domiciliari che hanno evitato il ricovero e la morte di chi ha preso il Covid, la propaganda di una soluzione ricercata con l’immunità di gregge senza concretezza e la trattazione di una resilienza senza però considerare chi, non ha liquidità a cui attingere e deve pagare tasse, bollette e affitti.
«Chi tra voi è senza peccato scagli la pietra per primo» è questa la frase tratta dal Vangelo secondo Giovanni: 8,3 che in un paese democratico facendo riflettere sui grandi peccati, o meglio reati, commessi ogni giorno, non potrebbero che fare patetica la polemica sui contenuti di omelie pronunciate da Don Giuseppe Agnello, quando ormai, si sa che la gente con il libero arbitrio significa ciò che accade dando un proprio significato. A pensarla diversamente con tanto di comunicazione con ferma presa di distanze, l’amministrazione comunale di Sant’Agata di Militello che conunica da sempre essersi convintamente impegnata con tutti i propri mezzi a sostegno della campagna vaccinale quale unica soluzione per sconfiggere il Covid.
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