Nel corso di una conferenza stampa di oggi è stato presentato l’appello rivolto a possibili sponsor pubblici e privati per sostenere il costo delle voci di spesa preventivate per la rimozione e il restauro della Statua della Madonna della Vittoria, realizzata nel XVI secolo e attribuita al Calamech. Secondo quanto riportato nella epigrafe conservata nel Santuario, scritta dal Canonico Bruno nel 1924, la Statua fu realizzata dal Calamech e commissionata dal Senato Messinese dopo il ritorno vittorioso della Flotta della Santa Lega nel porto di Messina, il 1° novembre 1571.
Una nota storica riporta che coi Vespri siciliani del 1282 e la Vittoria di Lepanto del 7 ottobre 1571, il Santuario di Montalto è stato storicamente protagonista di eventi che hanno visto il popolo messinese proprio invocare la protezione della Vergine, iconograficamente rappresentata come “La Dama Bianca”.
Considerata l’importanza vi è l’invito di creare una sinergia pubblico-privata per conservare la Madonna della Vittoria all’interno del Museo della Caperrina.
Ad esprimere vivo compiacimento per la presenza delle Istituzioni a sostegno dell’appello il Parroco Don Lorenzo Campagna. A lodare l’iniziativa anche Mons. Cesare Di Pietro che si è soffermato su un breve excursus storico riferito alla devozione del popolo messinese alla Vergine Maria, più volte invocata negli avvenimenti tragici della storia messinese. L’Assessore Salvatore Mondello in un intervento ha sottolineare le numerose difficoltà che impediscono, a volte, alla burocrazia di consentire il raggiungimento degli obiettivi in tempi rapidi. L’Assessore Enzo Caruso ha a sua volta ha evidenziato un episodio che, nella storia, ha visto i messinesi compartecipare a petizioni per la raccolta fondi finalizzate ad obiettivi di interesse comune come le realizzazioni del Monumento alla Batteria Masotto, dell’Aereo “Messina” da donare alla Patria durante la Guerra Italo-Turca e la raccolta di indumenti di lana da inviare ai soldati in trincea durante la Grande Guerra. Ha concluso l’incontro, l’ing. Spoto tracciando il necessario percorso progettuale relativo alle operazioni di rimozione e di restauro che dovrà essere condotto sotto l’egida della Soprintendenza.
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