“Sulla questione ‘nuovi termovalorizzatori’ in Sicilia bisogna fare chiarezza. Il Senato tramite un emendamento presentato al Decreto legge Omnibus, ha conferito poteri speciali al presidente Schifani, un’operazione che ruota attorno a 1 miliardo di euro. Fondi pubblici, dirottati dal Fondo Coesione e Sviluppo. Un’operazione che non andrà ad agevolare i cittadini, nessun risparmio in bolletta, invece succederà tutt’altro. Infatti, le tariffe rimarranno uguali così come riportato sul Piano Regionale Gestione dei Rifiuti Urbani. Anzi il rischio è solo un aumento”. Ad interrogarsi a cosa serva questa azione sono Laura Castelli, presidente di Sud chiama Nord e Francesco Gallo, Deputato di Sud chiama Nord alla Camera dei Deputati.
Con il deputato regionale della stessa corrente Pippo Lombardo si sta monitorando la questione in Sicilia – secondo i rappresentanti nazionali - ma è necessario porsi il quesito se a Roma i membri del governo Meloni, da Tajani a Salvini, siano consapevoli di aver autorizzato una manovra azione che appesantisce i cittadini.
“Ribadiamo: non c’è da essere contrari o favorevoli per mera ideologia – proseguono -. Il tema è un altro: i siciliani non avranno vantaggi da questa operazione”.
Per il Senato dunque c’è l’ok per i poteri speciali che determinino la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia entro due anni con la supervisione e gestione rifiuti del Governatore Renato Schifani, un percorso sul quale lo stesso Ministro dell’Ambiente si è sbilanciato in Sicilia. Un emendamento al decreto legge Omnibus allarga le prerogative del presidente – commissario straordinario fino alla fase di appalto per la realizzazione dei termovalorizzatori e altri impianti per la crisi rifiuti e idrica finanziati con Pnrr e Pnc. Questo allinea i suoi poteri a quelli del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, nel medesimo ramo nella capitale. In precedenza, i poteri di Schifani erano circoscritti alla progettazione e all’approvazione del piano rifiuti.
Comments