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Aumenti tariffe navi e aliscafi isole minori



Oggi, 21 giugno nel primo giorno d’estate si diffonde una notizia che era stata preannunciata più di un mese fa e che, nonostante le repentine opposizioni di esponenti politici e di Federalberghi, non ha avuto i risvolti voluti perché, viene ritenuta causa dell’aumento il caro carburante che sarebbe, a quanto pare, un problema di tutti. Si sta parlando della notizia che non piace ai pendolari e ai vacanzieri, amanti delle isole minori e che si apprende, essere pubblica da un comunicato stampa del comune di Favignana alla data di eri, che divulga che, compagnie di navigazione, navi e aliscafi, con una nota inviata al presidente della Regione Siciliana e, per conoscenza, ai prefetti delle province di Trapani, Palermo, Agrigento e Messina, e ai sindaci delle Isole Minori, applicheranno a breve degli “aumenti tariffari”, “asimmetrici tra le linee statali e quelle regionali” “per compensare i gravi effetti del caro carburante degli ultimi mesi”, con “potenziali impatti sul livello dei servizi di collegamento con le Isole Minori, nonché occupazionali”.


<< Siamo all’assurdo – dichiara nel comunicato il sindaco di Favignana (Isole Egadi) Francesco ForgioneSiremar e Liberty Lines applicheranno l’aumento delle tariffe su tutte le tratte finanziare dallo stato. Cosa che per noi è inaccettabile, sia perché giunge all’avvio della stagione turistica, sia perché per gli stessi servizi si avrebbe un prezzo diverso del biglietto tra tratta finanziata dalla regione e tratta finanziata dallo stato. Il presidente Musumeci intervenga per bloccare l’iniziativa e agisca nei confronti del governo nazionale affinché si eviti di colpire ancora una volta le piccole isole, i cittadini e l’economia del turismo, principale risorsa per le nostre popolazioni >>.


Repentino il commento appreso dalla Gazzetta del Sud di oggi, da parte dell’assessore regionale, Marco Falcone che sorpreso dichiara che alla luce dell’indifferenza del Governo nazionale di fronte alle reiterate richieste di intervento per arginare le ricadute del caro carburanti sui costi delle linee ex Siremar, ì rincari peseranno sulla convenzione statale per almeno 15 milioni di euro nel 2022, un peso che, secondo lo stesso mette a repentaglio la sostenibilità di un servizio che, peraltro, si regge solo grazie ai contributi pubblici.


Per l’assessore Falcone, il silenzio del ministro Giovannini viene registrato come reiterato disinteresse precedentemente, a proposito della continuità territoriale via aereo per Pantelleria e Lampedusa e adesso, su navi e aliscafi per le Isole minori. Nel richiamare l’intervento dello Stato, nella persona di Mario Draghi, essendo il caro carburante problema di tutti, per competenza, il Governo Musumeci, avrebbe fatto già la sua parte stanziando 20 milioni di euro per i collegamenti marittimi per gli arcipelaghi.

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