Barcellona PG, città tradita? Disagi, abbandono e un Ponte che non c’è
- Franco Arcoraci
- 50 minuti fa
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di Franco Arcoraci
Barcellona Pozzo di Gotto affonda nel pantano dell’immobilismo. Una città che ogni giorno si sveglia senza acqua, con i rifiuti che invadono i marciapiedi, i cani randagi che vagano per le strade e un ospedale ridotto a pronto soccorso d’emergenza. Sui social esplode la rabbia dei cittadini, ma dal Palazzo le risposte sono sempre le stesse: annunci, proclami, scaricabarile.

E poi il simbolo del fallimento: il Ponte Mela. Un’infrastruttura promessa, cantierata, rinviata, mai completata. Un’opera che avrebbe dovuto ricucire due comunità, ma che oggi è soltanto il monumento all’incapacità politica. È lì, fermo, incompiuto, a gridare l’abbandono di un territorio che non conta.
Eppure Barcellona Pozzo di Gotto è fatta di gente laboriosa, commercianti capaci, grandi lavoratori. Non sono i pochi mafiosi che un tempo infestavano le strade a rappresentarla. Da poliziotto, insieme ai miei colleghi, negli anni duri, ho vissuto in prima linea la stagione della bonifica, quando abbiamo lottato contro mafiosi e delinquenti per restituire legalità e sicurezza a questa terra. Una terra che meritava rispetto e che ha pagato un prezzo altissimo in silenzio.
Oggi Barcellona è senza dubbio più vivibile, e per questo sarebbe toccato alla politica ridare dignità ai cittadini almeno con i servizi essenziali: acqua, rifiuti, sanità, infrastrutture. Invece no: la politica si è fermata, e con essa i diritti fondamentali di un’intera comunità.
Mentre si spendono soldi per eventi e serate estive, i barcellonesi restano senz’acqua a Calderà, a Spinesante, a Cicerata. Mentre si parla di “sviluppo turistico”, i sacchetti dell’immondizia restano accatastati davanti alle case. Mentre si celebrano conferenze stampa, gli animali vagano per le strade e il canile resta solo una promessa da campagna elettorale.
Questa non è amministrazione, è sopravvivenza. E i cittadini, stanchi di essere presi in giro, meritano risposte immediate e non slogan.
Per questo, la nuova edizione di “Amara Terra Mia” passerà anche da qui: dai disagi quotidiani, dal Ponte Mela, dalle bugie raccontate e dalle voci di un popolo che non vuole più aspettare. Sarà un’inchiesta feroce, senza filtri e senza sconti.
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