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Dall'Arciprete al politico del Regno d’Italia, i vini Feudo Disisa si legano ai Di Lorenzo e si provano all’EnoCantina messinese

E’ la prima azienda in Sicilia nel 1987 registrata che ha piantato Chardonnay nel cuore di Monreale a contrada Grisi. Il suo brand nasce solo nel 1998 per distribuire in primis l’olio che viene estratto dalla olive raccolte a novembre 1997 ma la storia familiare e agricola interseca oltre un secolo, a partire dall’acquisizione di un Feudo di 400 ettari, tra i terreni che abbracciano le montagne del corleonese fino al Golfo di Castellammare. “Feudo Disisa” è di proprietà della famiglia Di Lorenzo, un’azienda oggi condotta da Renato Di Lorenzo con il sostegno della moglie Maria Paola e dei due figli Laura e Mario, che gestiscono in prima persona alcune attività. La coltivazione dunque affiora dai primi anni Ottanta con l’impianto del primo vigneto sperimentale, in collaborazione con l’Istituto Regionale della Vite e del Vino; due anni dopo, nel 1984, furono impiantati i vigneti di Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah.




“Feudo Disisa” entra sul mercato nel 2004 con l’avvento della prima cantina. Il patron Renato Di Lorenzo scende in campo con la quinta generazione con una strategia innovativa e all’avanguardia e sarà presente il 30 maggio all’EnoCantina di Messina, che è capitanata da Antonella Grioli dallo scorso dicembre e che sta spingendo per un lavoro di diffusione dei vini di tutta la Sicilia, con una finestra privilegiata, godendo dell’appoggio dei produttori che partecipano volentieri alle serate, organizzate con un excursus culturale finora dalle Isole Eolie aIl’Etna e all’intera Trinacria.    

Tra i vini della preziosa cantina Di Lorenzo che saranno in degustazione avremo il Metodo classico Renè, due bianchi fermi di cui “Chara” ovvero il blend Inzolia e Catarratto e “Lu bancu” che è un Catarratto in purezza, due rossi di cui il celebre Perricone “Granmassenti” - di notevole livello in questa fetta della Sicilia Occidentale e un Riserva 2018 – “Tomamira” e infine “Keysos” che rispecchia una vendemmia tardiva.       




Le origini inglesi e nobiliari spiccano con l’arrivo in Val di Noto nel 1600 da parte della famiglia DI Lorenzo che si divide anche a Gibellina. Dal titolo di Marchese di Castelluccio a Nicola Di Lorenzo per concessione del Re Ferdinando IV all’eredità dell’ex Feudo Disisa, il cognome Di Lorenzo scandisce secoli e secoli di storia. Il giro di boa avviene nel 1867, dopo poco tempo dalla proclamazione del Regno d’Italia, l’Arciprete Santi Di Lorenzo, con la passione per l’agricoltura, lasciò Feudo Disisa al nipote Nicolò Di Lorenzo, che aveva ricoperto la mansione di Primo Cittadino   a Gibellina e di parlamentare del Regno d’Italia. Dalle nozze di Nicolò Di Lorenzo con Anna Emanuele di Villabianca (nipote del famoso studioso della storia e cultura siciliana) a dare fermento a questa tenuta è stato il figlio Mario Di Lorenzo, che negli anni 30, essendosi laureato in Agraria, si dedicò alle coltivazioni delle viti e degli ulivi, impiantando 150 ettari di vigneti e 70 di uliveti ed iniziò a costruire la prima cantina per il vino da taglio. La prima vendemmia fu nel 1935 a completamento della nuova struttura per trasferire il vino sfuso ai mercati del nord Italia e della Francia. L’azienda influenzò uno stravolgimento delle aree limitrofe sia sotto il profilo agricolo che economico - sociale. Un break medio – lungo fu determinato dalla chiusura dell’antica cantina nel 1980 ma il nucleo familiare continuò a portare le proprie uve alle cantine sociali di zona.

L’epoca Di Lorenzo avanzò successivamente con i frutti di ciò che è stato messo in piedi tra la fine degli anni Ottanta e Novanta.      

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