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DAZN come Netflix: come può cambiare la PayTV sportiva



La fruizione dei diritti sportivi per quanto riguarda la Serie A è paragonabile ad un oligarchia: Sky (in parte) e DAZN detengono e deterranno i diritti fino al 30 giugno 2024. Se il colosso di Murdock s'affida al satellite, la piattaforma spagnola vive soprattutto sul web, con i suoi pro ed i suoi contro. Il contro principale della stagione in corso è senz'altro la poca chiarezza sul proprio account e sull'uso dello stesso: La piattaforma infatti, poco prima dell'inizio del campionato, pubblicizzava la possibilità della multivisione, permettendo a due utenti con la stessa utenza di utilizzare contemporaneamente il servizio di streaming sportivo; la stessa piattaforma aveva in seguito annunciato di eliminare questa possibilità, per poi fare un clamoroso dietrofront per evitare il problema della "pubblicità ingannevole".

Dalla prossima stagione però il problema potrebbe sparire, prendendo spunto dal colosso delle serie tv Netflix. DAZN infatti sembrerebbe pronta ad una rimodulazione del piano tariffario a seconda del numero degli utilizzatori della stessa utenza, basandosi sugli stessi canoni della piattaforma statunitense (Netflix presenta piani di abbonamento divisi per utilizzatore singolo, due o quattro utilizzatori, tutti con prezzo diverso.)


Che questa sia la fine dei problemi legati alla PayTV e, di conseguenza, alla pirateria?

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