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I film favoriti agli Oscar riaprono le sale italiane


Il 26 aprile, il giorno dopo la notte degli Oscar, le sale cinematografiche italiane riaprono in tutta sicurezza con la programmazione dei film favoriti agli Oscar: Mank con 10 candidature e Minari candidato a 6 premi sono i più gettonati.

Minari, di Lee Isaac Chung, è uno dei film di cui si sta parlando di più. Prodotto dalla Plan B di Brad Pitt, il film è candidato all'Oscar in tutte le categorie più importanti. E' un lungometraggio personale, una riflessione intima sull'incontro di due mondi. Chung ha cominciato a scrivere il film per raccontare alla sua bambina le sue origini, quali sacrifici avevano dovuto fare i suoi genitori per arrivare in America e che cosa significasse per lui la famiglia. Tutto inizia quando Jacob (Steven Yeun), da poco arrivato dalla Corea, trascina la sua famiglia dalla California all'Arkansas, deciso a ritagliarsi la dura indipendenza di una vita da agricoltore, negli Stati Uniti degli anni '80. Sebbene Jacob veda l'Arkansas come una terra ricca di opportunità, il resto della sua famiglia è sconvolto da questo trasferimento nell'isolata regione dell'Ozark. Ma saranno due membri della famiglia, il più giovane David (Alan Kim) di sette anni e la più anziana, Soonja (Yuh-Jung Youn), la nonna furba e dispettosa giunta dalla Corea, ad aprire la strada verso il loro futuro.

Mank, diretto da David Fincher, narra la storia del co-sceneggiatore di Quarto Potere Herman J. Mankiewicz, un'opera in bianco e nero ambientata nella Los Angeles degli anni Trenta, quando la scritta sul Monte Lee era ancora intera: HOLLYWOODLAND. Herman J. Mankiewicz sceneggiatore-ombra di molte pietre miliari della storia di Hollywood (Mago di Oz), affetto dai vizi della bottiglia e del gioco d'azzardo, fu imbarcato dal rampante Orson Welles nella grande avventura di Quarto Potere quando era ormai un emarginato dagli studios: attingendo alle sue esperienze personali scrisse una delle più grandi sceneggiature di ogni tempo nel giro di poche settimane, mentre si trovava immobilizzato a letto per un incidente alla gamba. Attualissima la figura del protagonista, intellettuale scomodo solo finché fa comodo, che non si accorge della sua graduale trasformazione in buffone di corte. Mank è un film che ha l'ambizione di essere maestoso proprio come il capolavoro che racconta, con il geniale Orson Welles che rimane una figurina sullo sfondo, capriccioso e presuntuoso, soggiogato nella verve e nel carisma da un Gary Oldman come sempre titanico.

Un film letteralmente salvato da Netflix, non solo perché le sale sono chiuse, ma soprattutto perché oggi solamente Netflix regala ai grandi autori la libertà concessa nel 1940 a Orson Welles.

“Il segnale è riaprire al 50%, sapendo che le sale in Italia sono sicure, dotate di areazione e con il distanziamento assicurato. Al cinema si sta con la mascherina, non si parla e si esce, cosa c'è di meno sicuro di un autobus o un aereo? Non a caso in Spagna sono rimasti sempre aperti e non a caso nel periodo in cui ci era concesso di aprire nessun cluster né un solo contagio è stato evidenziato”, afferma Andrea Occhipinti, cofondatore della Lucky Red, di Circuito Cinema e ideatore di MioCinema, la piattaforma digitale che durante la pandemia ha rappresentato un ponte solidale tra sala fisica e sala virtuale.

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