La semplicità e la gentilezza di un uomo e di uno straordinario talento che per nostra fortuna riesce magistralmente a trasferire nella musica

Abbiamo incontrato il Maestro Giovanni Mirabile, originario di Rodì Milici, ma barcellonese d’adozione, che ha saputo conquistarsi con il lavoro e la passione quotidiana un ruolo importante nel panorama nazionale ed internazionale della musica corale. Un uomo semplice e gentile con uno straordinario talento che per nostra fortuna riesce magistralmente a trasferire nella musica. Nel 2017 viene designato come successore del Maestro Gea Garatti alla guida dell’International Opera Choir di Roma e gli viene affidata la preparazione del coro in produzioni lirico-sinfoniche significative e registrazione di colonne sonore per il cinema e la RAI. Il Maestro Mirabile tiene corsi di formazione in tutta Italia, specie con l’Associazione “Europa inCanto” presso teatri come il San Carlo di Napoli o il Teatro Argentina di Roma; è stato il primo direttore del “Coro Giovanile Siciliano”, portandolo a livelli molto alti, e tuttora è il direttore del conosciutissimo e a noi molto caro coro “Ouverture” di Barcellona Pozzo di Gotto, da lui fondato ben 30 anni fa.
Ho letto che quest'anno l'Ouverture compie 30 anni. Un'età matura. Come nasce e com'è cambiato nel tempo?
“Il coro Polifonico Ouverture è nato come un gruppo di amici che all'epoca gravitavano intorno al Liceo Musicale di Barcellona. Inizialmente eravamo mossi da curiosità, cameratismo, goliardia e voglia di sperimentare. Internet ancora doveva comparire, e anche solo cercare spartiti originali per il repertorio era complesso, vivendo in provincia. Abbiamo iniziato in una decina, e tra le nostre fila si sono formati anche musicisti che poi hanno dato origine ad altre formazioni come cori di voci bianche e cori lirici. Oggi il coro è conosciuto in tutta Italia, grazie a una attività costante nel tempo grazie a un repertorio vario, cerchiamo sempre di attirare soprattutto i giovani che cercano un modo per far gruppo in modo sano, divertente e utile per l'arricchimento della società.”
Quante emozioni ci avete regalato ma cosa avete in programma per il futuro?
“Nell'immediato, una serie di concerti a tema gospel, con band ad hoc e poi un viaggio al di fuori dei confini nazionali.”
Nel 2019 ha ricevuto a Roma il prestigioso premio "Antonello da Messina", riservato alle eccellenze artistiche messinesi. Che emozioni ha provato?
“Tanto orgoglio: è bello vedere che il tempo trascorso non è passato invano ma è stato impiegato per costruire qualcosa che viene anche riconosciuto. Il premio è uno stimolo a proseguire e migliorare. L'orgoglio è stato poi amplificato dal fatto che il riconoscimento mi è stato consegnato dal figlio di Sinopoli, uno dei più grandi direttori d'orchestra, ancora oggi compianto e ricordato nella "sua" Messina.”

Lei è giovane eppure ha una carriera lunghissima alle spalle ricca di grandi successi. Vanta delle collaborazioni eccellenti come una in particolare che reputo di inestimabile valore. Quella con Battiato. Com'è stato lavorare con lui?
“Intanto la ringrazio per il "giovane" diciamo che lo ero; quando ho iniziato ero il direttore di coro piu giovane della Sicilia.
Ma tornando a Battiato...
Nonostante io lo abbia sempre ritenuto straordinario, se penso alla nostra esperienza in comune, a Roma, l'unico aggettivo che mi viene in mente è "normale". Lavoravo presso i cori dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e lui venne per le prove di un concerto con noi, in cui era solista. Quando si è rispettosi delle competenze reciproche e quando si stima l'altro, le differenze si azzerano. Ci furono molto rispetto e stima tra di noi, lui accettava indicazioni e collaborava con disponibilità. Quel concerto non lo dimenticherò mai. In quell'occasione gli mostrai il mio arrangiamento de "La cura" che poi avrei eseguito più volte anche in TV. Il maestro ricevette l'arrangiamento e mi disse che l'avrebbe guardato con attenzione. Dopo 7 giorni mi arrivò la sua telefonata, nella quale mi manifestava il suo plauso. Ero felice perché avevo ricevuto il suo placet!
Altre collaborazioni importanti sono state quelle con Antonella Ruggiero, Montserrat Caballe, Michele Campanella, di recente le musiche per "mare fuori" e altri film nei quali ho registrato dei cori, tra cui, il più recente è "Campo di battaglia" di Gianni Amelio.”
Progetti futuri in cantiere?
“Ovviamente ulteriori festeggiamenti per i 30 anni del coro Ouverture! L'8 Dicembre saremo al Teatro Trifiletti di Milazzo, poi durante le vacanze natalizie altre repliche in provincia. L'anno prossimo contiamo di organizzare dei concerti di musica medievale e magari un viaggio fuori dell'Italia, in un festival o in un concorso. Sicuramente riproporremo anche altri nostri format originali, primo tra tutti "Torneremo ancora - omaggio a Franco Battiato", un concerto emozionante con arrangiamenti inediti dei brani più significativi del grande artista.
Se mi guardo indietro, mi sento colmo di gratitudine verso tutti questi "ragazzi" che da 30 anni in modalità diverse, con competenze diverse, rendono viva e pulsante la nostra associazione.”
Tania Barbato
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