“KM93 fermata del gusto. Un ponte gastronomico tra Catania e Messina” è stata più che una cena a quattro mani nata sull’onda dell’amicizia di Francesco Arena e Lele Scandurra. È stata l’occasione per valorizzare il grande patrimonio gastronomico delle due città.
Grande sinergia e idee innovative hanno scandito ogni momento della degustazione che si è svolta l’11 luglio nella premiata pizzeria del pizzaiolo etneo a Catania. L’Evoluzione di Lele Scandurra che si trova esattamente al km 93, punto di incontro tra le due località (da qui il nome della serata), è stata il teatro in cui si è svolto l’armonioso incontro tra due culture gastronomiche molto ricche di spunti e memoria. Arena e Scandurra sono riusciti a evidenziare le tipicità di ciascun territorio, attraverso un menu capace di esprimere unicità.
“Km93 è stato un vero e proprio viaggio culinario - ha spiegato Scandurra - una fusione tra passato e presente, tra Catania e Messina, le nostre radici e la nostra visione. Lavorare a fianco di Francesco Arena, un caro amico e stimato collega, ha intensificato la mia passione e il mio entusiasmo nel creare un menu eccezionale. La nostra intenzione era chiara fin dall'inizio: dimostrare che è possibile unire le forze e le tradizioni culinarie di due città così ricche e diverse, creando qualcosa di unico e innovativo. E, con orgoglio, posso dire che ci siamo riusciti. Abbiamo reinterpretato piatti tradizionali, non solo presentandoli in chiave moderna, ma reinventandoli mantenendo il rispetto per gli ingredienti e le tecniche originali. Ogni piatto servito durante la serata raccontava una storia, - continua ancora Lele Scandurra - un aneddoto che legava il passato al presente, e questo ha reso l'esperienza non solo gastronomicamente eccellente ma anche emotivamente coinvolgente. Abbiamo voluto che i nostri ospiti assaporassero non solo il cibo, ma anche la cultura che esso rappresenta. Sono fiero del lavoro svolto e ispirato dall'energia che questa collaborazione ha creato – ha concluso il pizzaiolo catanese -. Km93 è stato più di una cena a 4 mani: la celebrazione di amicizia, innovazione e, soprattutto, di amore per la nostra terra”.
“Sono sempre disponibile alla collaborazione tra colleghi perché ogni incontro è un momento di crescita. Attraverso ogni portata siamo riusciti a fare un viaggio da Messina a Catania ed è stato un confronto bellissimo” – ha affermato Francesco Arena.
IL MENU DELLA CENA CHE HA VALORIZZATO RICETTE E INGREDIENTI SICILIANI
Il bakery chef messinese e ambasciatore del gusto Francesco Arena, ospite di Scandurra insieme al suo team, ha portato a Catania la sua arte bianca e, soprattutto, un nuovo modo di interpretare la tradizione, attraverso eccellenti rivisitazioni: a cominciare dall’iconico panettone Salina, in versione salata, farcito con besciamella di tuma, acciuga fritta al burro, crema di scarola, pomodorino confit; per continuare con la focaccia messinese, preparata con gli ingredienti tradizionali adagiati su un impasto di grano arso; e per finire con il cubo sfogliato “Viaggio a Messina” realizzato dal premiato fornaio in collaborazione con Lele Scandurra. Il cubo realizzato da Arena con sfoglia al burro francese è stato farcito all’interno con la norma di Scandurra, preparata con crema di melanzane e riduzione di pomodoro rosso siculo siccagno e completata con emulsione di basilico, chips di melanzana e ricotta salata infornata, omaggio alla norma messinese. Nel rispetto della tradizione a cui è strettamente legato, l’ambasciatore del gusto messinese ha completato il suo menu con il tradizionale panino di cena, servito come una brioche, ripieno di gelato di mandorle e scorzetta candita di arancia e con i piparelli e la Malvasia delle Lipari.
Lele Scandurra ha conquistato i commensali con la sua proposta di pizza contemporanea, in particolare la pizza in teglia con farina evolutiva farcita con caponata di capone e completata con polvere di cioccolato di Modica e la pizza con impasto di farina di segale dell’Etna, farcita con tenerumi dell’Etna, salsiccia di maialino nero dei Nebrodi e maiorchino grattugiato. La cena degustazione si è conclusa con un freschissimo biancomangiare e con l’impegno di dare continuità al ponte gastronomico che si è creato spontaneamente tra le due città.
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