Senza i momenti del classico boccone fuori programma e per far tacere il languorino tra una proiezione cinematografica e l’altra nella tabella di marcia assistendo ai Cooking Show di bravi chef o per rilassarsi, com’è giusto che sia, alle cene di gala, dopo i grossi eventi organizzati al Teatro greco di Tindari, il Festival del Cinema di Patti non sarebbe stato lo stesso con quella necessità di ristoro oltre che per l’eleganza e lo stile istituzionale e d'intrattenimento nell’accoglienza, creando sequenze di spettacolo con pietanze tipiche del territorio o valorizzando gli sponsor aziendali che scelgono di fidelizzarsi alla Kermesse. Dalle attrezzature e arredi da cucina come la Farc senza la quale i Cooking Show non si sarebbero potuti effettuare agli chef che hanno vivacizzato e deliziato spettatori pretenziosi (come attori, registi, compositori, cantanti e presentatori TV e giornalisti) con le loro squisitezze insieme alla conduzione della giornalista di enogastronomia e turismo Marcella Ruggeri, dalle imprese dell’agroalimentare all’acqua, dagli hotel di lusso che hanno ospitato le personalità del Grande Schermo invitate alla rassegna e hanno allestito le cene delle serate conclusive ai ristoranti e attività che hanno partecipato energicamente (chi una sola sera, chi per più sere e o solo per una cena delle due di gala) alle cantine vitivinicole e agli artisti del Food come gli intagliatori di frutta o i produttori di mozzarella dal vivo.
Una nota a parte meritano i due chef comunicatori che hanno fatto una vera e propria maratona con i loro cavalli di battaglia: Chef Salvo Terruso, originario di Monreale e con il pallino per la pasta e per questo detto “Il pastaio matto”, ha cucinato per il prestigioso parterre artistico tutte le sere prima e dopo le proiezioni e ci ha confessato di avere in mente una nuova apertura - la sua prima attività di ristorazione al centro di Palermo
e il maestro Enzo Piedimonte che ha preparato pizza a portafoglio e Margherita quattro sere su sette, con la sua rapida e immensa capacità di sfornare ribadita anche grazie al suo “Piedimonte 1.0”; con questo lui ha vinto vari riconoscimenti e ha aperto per il secondo anno in estate sulla spiaggia di Rodia a Messina "Piedimonte 2.0" (si accinge a sistemare un nuovo punto vendita al centro di Messina).
Si sono poi alternati ai due sopracitati, il 2 luglio, lo chef Paolo Romeo del ristorante Letrevì e La Corte dei Mari che ha realizzato un risotto al limone, Stracciatella e gocce al nero di seppia mentre il 3 luglio si è esibito il ristorante Nereo, presente alla Marina di Patti, dei fratelli Barbaro (Giovanni, Francesco e Andrea) e rappresentato nella pratica gastronomica dallo chef Jamal Nasef e dagli involtini di gamberoni.
Il 4 luglio è arrivata la fase ruspante e allo stesso tempo sapiente del Caseificio Mastroieni con tutta la sua famiglia (il papà e patron Nazzareno, i figli Emanuele e Martina – più amministrativa) allenata per il Coooking Show che è stato incentrato su come i nodini prendono forma. Ma nel proprio tavolo imbandito l’Azienda Mastroieni ha inserito ricotte fresche con vari tipi di confettura, girelle di mozzarella farcite e ricotta infornata. Per il 5 luglio è stato il turno del pastry chef Mauro Lo Faso della pasticceria “Delizia Lo Faso” (in provincia di Palermo) che ha modellato dei dolci a misura di star per le cene di gala.
A far funzionare il forno per le pizze e i piani da lavoro culinari con il suo inconfondibile design è stata quindi la FARC, azienda leader in Italia nella progettazione e costruzione di grandi impianti cucine e arredamenti per locali commerciali. A dissetare le “truppe dello spettacolo” l’Acqua Minerale San Benedetto, numero uno nel settore delle bevande nella Penisola, dalla fonte del Pollino (in provincia di Potenza), da sempre accanto al Festival del Cinema Italiano con questa gestione Arcoraci -Venuti. Per la parte degli artisti intagliatori di frutta quali Nunzio Magistro e Pietro Migliardo si deve l’interessamento di Patti Food – ingrosso alimentari che ha aderito alla manifestazione con il suo titolare Sospiro. Ritornando ai formaggi di livello, ricordiamo la presenza del “Caseificio Di Blasi” che ha reso disponibile i suoi articoli casari per tutti gli aperitivi/ antipasti serali.
“Mascialai - laboratorio artigianale” è stato fondato nel 2016 nella provincia di Messina, quando il suo imprenditore Daniele Todaro ha convertito la sua passione in mestiere. I suoi condimenti sono stati protagonisti nei primi piatti de “Il pastaio matto” e anche nelle granite realizzate dai pastry chef Santo Mancuso che ha ottenuto il titolo di “Miglior Pizza Dolce al Mondo nel 2023”, oltre3 che membro di Casa Sanremo di quest’anno e Flippo Nici di Mirto che in serate diverse hanno preparato la granita al pistacchio e alla polpa di mango e servite tramite il carrettino siciliano.
Nel comparto dolciario si afferma pure la “Gelateria Siké” di Milazzo con il suo proprietario Rosario D’Angelo che abbiamo intervistato nel suo spazio riservato, davanti al panel del Festival, come per tutta la compagine del Food and Beverage e che ci ha spoilerato la notizia di una nuova apertura dove il servizio si estenderà anche al cocktail bar con Sikè Experience.
Nel reparto lounge bar all’Hotel La Playa, gestito dal barman Gianfranco, c’è stata la sponsorizzazione della fascia superalcolici della Distilleria Alpestre e dell’Amaro 30 Nodi con una storia sociale tutta da scoprire nel territorio calabrese. Qui, non si poteva fare a meno di caffè Miscela D’Oro e di Di Noto S.r.l.- zuccheri e alimentari. In questa zona, si è avuta l’opportunità di conoscere e approfondire le cantine in partnership con il Festival, tutte provenienti dalla Sicilia (tranne Canella dal 1947 - aperitivi e vini). In dettaglio, “Tenute Botticella” del territorio di Marsala con le sue imprenditrici Sabrina e Giusy Giacalone e con un ettaro a Pantelleria, dove si producono circa 1000 bottiglie di uno strepitoso passito “Fuddria” a cui il patron ha dedicato una struggente poesia; Tenute Mokarta dell’area di Salemi, situate su una collina a 450 meri sul livello del mare, che ci hanno proposto il bianco della linea Scialii e un rosso e appartengono alla terza generazione della famiglia Figuzza ovvero Mario Emanuele ; e ancora “Antica Tindari - Azienda Vinicola” posizionata sul Golfo di Patti e sciorina una combinazione di vini di qualità autoctoni, bianchi come l’Inzolia e rossi Nero d'Avola e Syrah e persino il Passito Rosa.
M’arricriu tratto – bistrot è stato un’altra sinergia che opera con il Festival, già dall’anno nella location di Milazzo: è un punto di ristorazione ideato da Fiorella e Raffaele che è anche lo chef, con tante novità nel menù da far leccare i baffi dell’intera perla mamertina sulla Marina Garibaldi.
Completiamo con le strutture alberghiere che si sono occupate della ricettività e di organizzare le cene conclusive: parliamo di “Capo Skino Park Hotel” a Gioiosa Marea il cui titolare è il trentino Davide Catanzaro dal 2010 e “Hotel La Playa” sul fronte della Marina di Patti, di proprietà e coordinamento di Michele Mastronardi.
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