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“La Ruota” gira per i neo Sommelier di Ses Sicilia e gettona i Pitoni tradizionali di Messina con le bollicine

Marcella Ruggeri

Il jukebox della vita a volte ci canzona letteralmente. Altre volte, ci fa scoprire che, esplorando le tue passioni e dando fiato alla tua indole, puoi soltanto fare bene e catapultarti in un percorso gioviale con nuovi “compagni di giochi” e di esperienze di cultura. Se la cultura afferisce all’enogastronomia e al recupero dei territori attingendo in variegate categorie professionali, è un bel modo di fare cultura e vale la pena “rimpolparla” e divulgarla. Questo succede con certi Organi che rappresentano la saggezza del vino con l’insegnamento semplice come la Scuola Europea Sommelier che fa squadra con aziende di ristorazione e lounge bar, istruendo figure competenti all’altezza di importanti eventi culinari ed enologici. La delegazione di Sicilia ha di recente consegnato gli attestati di Sommelier nell’accogliente “La Ruota – Bistrot” di Giovanni Minutoli con la serata esclusiva “Pitoni e bollicine”, dopo un percorso intenso di tre livelli in più anni con tre esami, ad un gruppo di professionisti che sono stati molti motivati e che certamente hanno una loro insita predisposizione alla materia vini. Una ricca ed affiatata (ed anche un po’ “pazzariella”) varietà umana nella compagine di freschi Sommelier che si sono avvicinati all’universo enoico per ragioni disparati: dai ristoratori ai produttori di vino, agli imprenditori di locali alla giornalista specializzata e addetta alla comunicazione, dal chimico agli avvocati, dall’architetto al personale di sala ristorante e cocktail bar e persino al calciatore. Insomma, chi per mestiere, chi per curiosità, chi per amore di una conoscenza e studio maggiori non solo a fini del pasto a tavola ma per girare, viaggiare e degustare con cognizioni di causa ed allargare le proprie vedute.




A portare avanti questo team per la Trinacria è il Delegato SES per la Sicilia Claudio Ferrara, affiancato dalla brava professoressa della Scuola Francesca D’Angelo e il collaboratore Francesco Geraci. A gravitare intorno a questo itinerario di formazione e approfondimento per tutti e tre gli anni il locale “Crudo Messina” (di Pietro detto “Pigio” Arcovito), dove si sono tenuti i corsi con degustazioni e le tre fasi di valutazione dei nuovi Sommelier; in ultima tranche, si sono aggiunti il ristorante “La Cambusa - Ai 2 Laghi” di Claudio Florio e “La Ruota – Bistrot”, gestito anche da uno dei nuovi Sommelier Graziana Minutoli. Da lodare anche il presidente nazionale Francesco Continisio (che avevo già intervistato in passato per il valore dinamico e la crescita della Scuola su scala internazionale) che ha partecipato, come da prassi, ad entrambi gli esami di Terzo Livello e si è congratulato con tutti i corsisti per l’ottima preparazione raggiunta ed espressa e di riflesso anche con gli ottimi docenti. Continisio, di origine napoletana, è anche titolare con il fratello Stefano (sommelier e maestro assaggiatore Onaf) da circa quarant’anni di una memorabile enoteca di Napoli - “Fratelli Continisio” dal 1954 enoteca gourmandises in via F. Crispi 38/40 - che ha toccato gli Anni di Titanio (grazie al papà fondatore Ciro) e conta oltre 2mila referenze vitivinicole e distillati nazionali e francesi e di tutto il mondo. Ma dai fratelli navigati enoici si trova una struttura da full immersion su tre piani, un “luna park di wine & beverage” per tutti i seguaci e lovers e per gli esigenti dell’Alta Cucina, un ambiente da cui non potersi scollare e diverso da qualunque tipo non solo in Campania ma in tutta Italia, con centinaia di etichette anche tra formaggi, mieli, mostarde, creme, salse, olii e pesci affumicati e cioccolato. Il Presidente si è anche inventato la trasmissione di buon gusto “Sorsi&Morsi” su Youtube per conversare con le imprese di vino e tutta la filiera della ristorazione ed incentiva la rivista cartacea della Ses nazionale per le pubblicazioni di tutte le regioni.  




Grande professionalità anche per l’ultima serata con la cerimonia di conferimento dei titoli della Ses Sicilia, grazie all’abbinamento scelto tra il rustico tradizionale della rosticceria messinese cioè il “Signor Pitone” (in tutte le sue sfaccettature) e le bollicine che non beccherete in modo scontato nell’evento di Street Food. Il tutto si è poggiato sul concetto di artigianalità e qualità delle materie prime de “La Ruota – Bistrot” che è una sede di enorme riferimento per tutta la riviera jonica di Messina, collocandosi nel caratteristico villaggio di Mili San Marco. La comparsa di questa attività nel piccolo borgo si deve a Giovanni Minutoli nel 1982 che ha aperto insieme alla moglie Giovanna Siani e al suo caro amico Pietro, nonché maestro per lui. L’attenzione e lo slancio costante verso gli ingredienti di pregio e la formulazione degli impasti e dei piatti, fino alla gentile ospitalità verso il cliente, sono stati tramandati ai suoi figli Graziana (oltre che sommelier, anche sous chef) e Paolo (anche chef pizzaiolo e formatore al Cirs) che coordinano l’esercizio ormai da agosto 2019: questi giovani sono punti cardine della rosticceria e ristorazione peloritana anche per il bacino turistico, traendo ispirazione dalle ricette tipiche della loro città ma con il tocco della novità (per esempio sull’utilizzo dei Grani Antichi Siciliani per altre specialità da forno).  




La cena di festeggiamento con la compagine dei Sommelier è stata curata da Graziana e il suo staff, in sinergia con la Scuola per le bollicine perfettamente associate. Gli impasti del pitone sono Classici da ricetta iconica con farina, acqua e lievito e vengono fritti in olio Extra Vergine di Oliva e il contenuto è rigorosamente tradizionale (scarola, tuma e acciughe). Ma il menù della serata a tema ha previsto quattro gusti, con altrettante bottiglie di bolle: il tradizionale con il Prosecco Doc Brut Millesimato - Le Bollicine di Federico Martinotti (freschezza spinta e sentori fruttati), il tradizionale con pomodoro e senza acciughe è stato servito con il Ca’ Vittoria Prosecco, la versione prosciutto e formaggio è stata accostata al Rosè Prosecco Brut Millesimato, sempre firmato Federico Martinotti (Le Bollicine) da uve Glera e Pinot Noir; e, infine, il pitone dolce mignon, riempito di nutella e ricoperto di zucchero a velo, ha avuto l’abbinamento con “Monte Guglia” - Azienda Agricola Pieriboni da Recioto di Gambellara (da uve Garganega) che si è aggiudicato il premio come "Migliore Metodo Charmat" al Wine Festival 2022 Onav Verona. A dimostrazione che la frittura del pitone, con il suo impasto particolarmente saporito e la sua farcitura densa e succulenta si sposi alla meraviglia, c’erano i riscontri entusiasti di diversi tavoli composti da Sommelier.




Il plauso va senza dubbio ai rigogliosi innesti della Ses (Pietro Arcovito, Andrea Arena,  Claudio Arrigo, Taisia Di Mauro, Claudio Florio, Santi Interdonato, Martina Magazù, Graziana Minutoli, Barbara Munaò, Claudia Muscarà, Ludovica Penna, Giovanni Piccolo, Marcella Ruggeri, Antonio Samperi, Giovanna Urso, Maria Luisa Verzera) e al locale “La Ruota” che ha accolto la serata e che merita una visita ogni volta che desiderate un pezzo gastronomico della storia messinese, associato ad una buona selezione di  vini ma anche di buone birre. Oltre ai gusti che hanno reso speciale l’iniziativa, il Bistrot di Mili San Marco propone il Pitone affumicato con Provola affumicata, Pancetta, Funghi freschi e Ricotta fresca: da precisare da parte nostra, oltre all’eccellenza della fattura dell’impasto con una soddisfacente fragranza, la scelta dei fornitori di qualità, come per i formaggi il caseificio di Catena Pellegrino. L’attività di ristoro dei Minutoli offre un Settore Pizzeria di grande interesse, con attente lavorazioni negli impasti fatti anche con blend di farina perciasacchi e farina di grano duro, adoperato su richiesta anche per la focaccia. “La Ruota”, che resta chiusa solo di lunedì, oltre ad avere acquisito il suo accreditamento come nota rosticceria e pitoneria, lavora su prenotazione per gli eventi con banketing, dove può realizzare cene gradevoli e ricercate, sempre in stile siculo, per esempio con la ghiotta di pesce stocco.

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