Grande partecipazione degli studenti, con domande mirate e puntuali, ciò testimonia l’attrazione che argomento suscita e delle sfide che sono pronti a raccogliere e vincere. L'incontro è stato un approfondimento degli aspetti legati ai rischi a cui sono soggetti coloro che non possiedono adeguate conoscenze per distinguere il reale dal virtuale
Oltre 600 alunni hanno partecipato stamattina all'incontro sul tema "Social e Intelligenza Artificiale: opportunità e pericoli". Promosso e organizzato dall’Istituto Comprensivo “Boer-Verona Trento”, nell’ambito delle tematiche di educazione civica, presso l’auditorium del PalaCultura di Messina.
All’evento, presieduto dal Dirigente Scolastico Santo Longo e moderato dal docente Elio Scarfì, hanno preso parte diverse classi della scuola secondaria dell’istituto. Relatore, per il secondo anno consecutivo, è stato il Professore Francesco Pira, docente di Sociologia presso L’Università degli Studi di Messina e Direttore del Master in “Esperto della Comunicazione Digitale”.
In particolar modo sono stati esaminati gli effetti, spesso negativi, del mondo digitale sull’impatto emotivo degli adolescenti con ampio spazio dedicato anche alla nuova frontiera dell’intelligenza artificiale creativa che, a detta di molti, sembra stia assestando il colpo di grazia nei confronti di una comunità studentesca che, in media, non legge più libri o manuali e non esercita un pensiero autonomo e critico.
Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Boer-Verona Trento oggi hanno avuto modo di comprendere che l’intelligenza artificiale è “quell’abilità” di elaboratore, di sostituirsi all’uomo in quelli che sono i processi legati all’apprendimento, al ragionamento, alla creatività utilizzando degli algoritmi. Il computer riceve e sviluppa questi dati, li processa e risponde di conseguenza. Occorre però fare molta attenzione sull’utilizzo dell’AI perché, nessuna macchina può condizionare la nostra vita quotidiana. È sempre l’uomo che programma, senza la nostra intelligenza, qualsiasi elaboratore rimane una macchina fine a sé stessa.
Comments