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Milazzo: realizzare un progetto che metta al centro il”giovane”e riqualificare Piazza Duomo



Si è svolto questa mattina un incontro tra l’amministrazione e i rappresentanti dell’oratorio Livatino, che è stato inaugurato il mese scorso nei locali della Comunità Parrocchiale “Santo Stefano Protomartire”. Il fine è quello di attivare una sinergia per far sì che attraverso le attività dell’Oratorio Livatino, piazza Duomo possa diventare un luogo di sana aggregazione giovanile e non un’area dove tutto è consentito, persino imbrattare la parete esterna della chiesa o danneggiare beni comuni.

Una iniziativa – hanno spiegato gli intervenuti a palazzo dell’Aquila – nata dall’appello del parroco Francesco Farsaci di realizzare un progetto che punti a mettere al centro “il giovane”, soprattutto dopo l’isolamento dovuto alla pandemia di Covid-19. “Purtroppo quanto si registra da tempo nella piazza crea preoccupazione – hanno sottolineato – e per questo chiediamo un supporto dell’Amministrazione che ha fortemente stigmatizzato nei giorni scorsi questi incresciosi atti di vandalismo. L’intento è dunque quello di riqualificare l’ambiente di Piazza Duomo, da troppi anni dimenticato ed ormai centro di aggregazione della gioventù milazzese. Tra le proposte formulate, oltre a quella di mettere a disposizione un defibrillatore, quello di avviare una collaborazione con le società sportive e con le associazioni che operano nel sociale per garantire una presenza più continua dell’oratorio che in questo momento è aperto solo due giorni alla settimana. Il sindaco Midili ha assicurato disponibilità, assicurando che attraverso gli assessori ai servizi sociali, Magistri e allo sport, Nicosia, promuoverà una riunione con i responsabili dell’Oratorio e le associazioni per valutare come intervenire per potenziare la presenza anche nelle altre giornate e che si attiveranno tutte quelle iniziative necessarie ad interrompere “questa spirale di anarchia, di totale assenza di rispetto nei confronti dei beni comuni. Mi auguro che analoga disponibilità sia data anche dalle famiglie che hanno un ruolo decisivo nella vicenda ma devono convincersi ad esercitare questo ruolo”.

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