L'esposizione è allestita dalla sezione archeologica della Soprintendenza di Messina in collaborazione con l’Amministrazione comunale.
A 15 anni dalla chiusura del cantiere di restauro della cittadella fortificata e dopo 10 anni dal montaggio delle teche e dei pannelli, finalmente lo spazio espositivo permanente mostrerà a turisti e visitatori i reperti di vita quotidiana, al primo piano del monastero delle benedettine.
La "Mostra Archeologica Castello di Milazzo" (MACM) propone un "viaggio nel tempo alla scoperta della cittadella fortificata attraverso i reperti, in gran parte inediti, recuperati tra il 2008 ed il 2009 con lo scavo archeologico di alcuni isolati del quartiere residenziale".
Nella cosiddetta “città murata”, la Soprintendenza decise di lavorare tenendo presente una carta di anonimo del XVIII secolo che riproduce la struttura urbana esistente agli inizi del 1700 con l’indicazione degli isolati, e il piano Cumbo, rilievo realizzato alla fine dell’800, quando il Castello era stato ormai abbandonato.
Lo scavo ha consentito di riportare alla luce moltissime cisterne, un manufatto tanto importante su una altura come quella del Castello, che è priva di sorgenti, ma anche parte di quattro isolati articolati in più edifici di tipo residenziale, separati da cortili o da stretti vicoli, distribuiti a monte e a valle di un ampio asse stradale, da considerarsi al tempo una delle principali arterie cittadine.
L'esposizione che mostrerà a turisti e visitatori i reperti di "vita quotidiana" rinvenuti all’interno della stessa Cittadella Fortificata.
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