top of page

Nutrizione, il Dott. Giuseppe Geraci raccomanda: «Alta la guardia al cinema»


Mangiare sano è la prerogativa per una vita sana. Siamo continuamente bombardati da messaggi su come alimentarci con immagini che ci prendono per la gola (è proprio il caso di dirlo) soprattutto sui manifesti e in tv dove il cibo - spesso "spazzatura" - fa da padrone. A questo proposito, a lanciare un monito è un esperto del settore, il Dott. Giuseppe Geraci, biologo specializzato in Nutrizione Clinica e Dietologia: «La cultura mediterranea deve riconquistare i giovanissimi» i cui destinatari principali sono «Ragazzini e adolescenti – spiega Geraci – lontani sempre più dai sapori delle nostre tradizioni territoriali, spinti a essere alternativi sia dal luccichio delle “novità” non proprio salutistiche, e quasi sempre d’importazione, che da un’età complicata, di rottura alla ricerca della propria identità».


E, quanto all’etica nell’ambito alimentare e all’importanza della salute e del benessere dei nostri giovanissimi e delle nostre ragazze, fa notare come quasi sempre si tratti di belle parole non supportate dai fatti. Il Dott. Geraci ne individua le motivazioni: «Di fronte alla forza del denaro, – dice – in pochi riescono a resistere, e anche i più subdoli processi seduttivi vengono accettati senza un confronto, ancora di più se, a tradire i principi di partenza, è poi un grande marchio economico».


Tra questi, il cinema. Luogo simbolo di svago e di intrattenimento culturale costituisce un punto di incontro sicuro, tuttavia «trasuda grassi nocivi, deformazioni alimentari e tanto bombardamento acustico (che presenta obiettivi ben specifici) a decibel sovrumani» – avverte il Dott. Giuseppe Geraci, che invita all'attenzione: «La prossima volta che andate al cinema guardatevi intorno, osservate con attenzione: potreste essere ammaliati da “finti” manicaretti saturi-lipidici spappola-fegato, o magari potreste cedere di fronte a una delle tante bevande super zuccherine collaboratrici attive del diabete; o ancora trovare pietanze “ipersalate” e “iperadditivate” che esaltano finti sapori. Insomma potreste essere tentati a tal punto da scegliere per voi o per i vostri ragazzi uno di questi “peccati” servito dentro contenitori enormi, rumorosi e molto molto costosi».


Perché la gente dovrebbe mangiare per tutta la durate del film? È l'interrogativo retorico che il Dott. Geraci intende porre all'attenzione. «Si tratta di una nuova “bad habit”? – si domanda – Una consuetudine che non solo disturba il silenzio in cui si dovrebbe rigorosamente guardare il film, ma per niente vicina alla nostra salute: bidoni di popcorn, patatine in sacchetto, bicchieroni di coca-cola proprio nel luogo in cui vogliamo rilassarci di fronte a un film che ci distragga e ci faccia sognare. E forse è proprio qui il nostro punto debole: abbassiamo le “armi” del livello dell’attenzione rispetto a quello che abbiamo intorno e che, in quel dato momento, ci sta bombardando».


Un esempio per tutti: prima dell’inizio di un film qualsiasi, vengono proiettate tantissime immagini ambigue. Pertanto, Giuseppe Geraci esprime il suo dissenso ma essendo propositivo: «Non basta, almeno secondo me, colorare di verde i sacchetti di plastica o creare filiere ecologiche di “facciata” con attributi di biologicità, basse emissioni se poi, al primo vero cambiamento da fare, chi decide si gira dall’altra parte per non intaccare i margini dei profitti».


E allora qual è il suggerimento? «In quel quarto d’ora prima dell’inizio della pellicola, specie se si tratta di film per ragazzi, “date” qualcosa che aiuti a crescere sul serio, a far ragione sul futuro e sul passato - ossia - fornite informazioni ecologiche, etiche, morali, sulla Costituzione Italiana». E ancora: «Se scelgo di godere di un film al cinema anziché alla TV, se decido di regalare ai miei figli il sapore di una dimensione artistica unica e preziosa, vorrei – per lo meno mi piacerebbe – che il messaggio che resterà alla fine nelle loro menti sia costruttivo e di arricchimento, e non programmato per meri fini utilitaristici».

bottom of page