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Omicidio Sara Campanella: interviene il Movimento “Partiamo da Qui”

La tragica fine di Sara Campanella riaccende il dibattito sulla violenza di genere in Italia, mentre il Movimento “Partiamo da Qui” chiede azioni concrete per fermare questa strage.


Ad ogni femminicidio, dopo lo sgomento iniziale, segue il silenzio. Anche questa volta, tra poche settimane tutto sarà dimenticato per poi ripetersi.


Il problema è socio-culturale, non esistono distinzioni di età o di territorio. Un cambiamento culturale è fondamentale tanto quanto lo è implementare programmi educativi per prevenire tutte le violenze.


La recente sentenza del Tribunale Penale di Modena, che ha concesso attenuanti a Salvatore Montefusco per “motivi umanamente comprensibili” e “stato psicologico di profondo malessere”, ha suscitato indignazioni e accesi dibattiti. La decisione solleva gravi interrogativi su come la Giustizia continui ad interpretare la violenza sulle donne.


Il caso della giovane di Misilmeri, Sara Campanella, coincide con quello di Lorena Quaranta che risale esattamente a cinque anni fa. Un fatto che pesa sulla coscienza di tutti.


Secondo i dati del Ministero dell’Interno (ANSA.it), tra l’1 gennaio e il 3 novembre 2024 sono state uccise 96 donne; tra queste 82 donne sono state uccise in contesti familiari o affettivi, mentre 51 da partener o ex partner.


L’XI Rapporto Eures (ANSA.it) indica che dall’1 gennaio al 18 novembre 2024 sono state uccise 99 donne, con un aumento significativo delle vittime over 65, che rappresenta il 37,4% del totale. Dati allarmanti che necessitano di interventi urgenti, non soltanto giuridici.


A questo proposito, interviene il presidente del Movimento politico culturale “Partiamo da Qui”:

«Non ci sono parole per raccontare l’orrore che ha colpito Sara e la sua famiglia – dice a inni Petrella -! Ogni volta che una vita viene spezzata in questo modo, non è solo un delitto contro la persona, ma contro tutta la società. Come Movimento, chiediamo con forza che vengano rafforzate le misure di tutela nei confronti delle donne vittime di attenzioni indesiderate, stalking e minacce. Non possiamo più limitarci al cordoglio. Servono azioni immediate: misure di protezione più efficaci, pene certe per i persecutori, educazione sentimentale nelle scuole fin dall’infanzia e un sistema di aiuto concreto per le vittime. A nome di tutto il gruppo di “Partiamo da Qui”, esprimo la nostra vicinanza alla famiglia Campanella e alla comunità universitaria messinese. Oggi, anche Sara è diventata il simbolo di ciò che non possiamo più permettere accada».


Come Sara Campanella e Lorena Quaranta, altre donne hanno smesso di essere vita diventando simboli. Giulia Cecchettin; Giulia Donato; Martina Scialdo. E, ancora, soltanto nel 2025, ricordiamo Eliza Stefania Feru; Maria Porumbescu; Sabrina Baldini Paleni; Cinzia D’Aries ed Eleonora Guidi.

“Partiamo da Qui” prosegue nell'impegno culturale e politico per promuovere una società basata sul rispetto, sulla consapevolezza e sulla lotta attiva a ogni forma di violenza, verbale o fisica, psicologica o sociale. "Basta più simboli, promuoviamo il rispetto".

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