Porto Tremestieri, Cgil e Uil Messina preoccupati per “ritardi e silenzio Basile su opera fondamentale”
- Marcella Ruggeri
- 23 ott
- Tempo di lettura: 3 min
Tanta preoccupazione da parte delle sigle sindacali per il completamento della piattaforma logistica che non arriva nella zona sud di Messina.
“Esprimiamo forti preoccupazioni per le notizie sul rischio concreto di ritardi nel completamento del porto di Tremestieri, un’opera infrastrutturale fondamentale per la città”, dice il segretario generale della Cgil Messina, Pietro Patti. La Cgil Messina, anche alla luce di recenti dichiarazioni del commissario Di Sarcina sulla tempistica dei lavori, su interventi che dovrebbero essere avviati nel prossimo mese di novembre, chiede che su questo appalto venga subito convocato un tavolo con tutti gli attori istituzionali e le stesse organizzazioni sindacali per una valutazione complessiva dei tempi e di eventuali difficoltà.
Per la Cgil Messina il rischio concreto dello slittamento della conclusione dei lavori chiama anche in causa soprattutto il Comune di Messina, in qualità di ente committente ma anche di salvaguardia della salute e della sicurezza della cittadinanza. È sotto gli occhi di tutti i cittadini – fa presente il sindacato - come continuino ad essere notevoli i disagi causati dall’attraversamento dei tir. La città è ancora schiava del traffico pesante e l’opera più importante anche in termini di investimento di risorse rischia di subire gravi rallentamenti o addirittura ulteriori stop. “Crediamo – osserva il segretario della Cgil – che questi rischi siano assolutamente da evitare, pensiamo sia opportuno in questo momento mettere in piedi un tavolo di confronto per fare assoluta chiarezza circa la prosecuzione dei lavori e soprattutto il rispetto dei tempi di ultimazione del nuovo porto”.
“Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’ing. Francesco Di Sarcina, commissario per la realizzazione del porto di Tremestieri, confermano in maniera limpida ed incontrovertibile come le preoccupazioni e gli allarmi lanciati pubblicamente dalla Uil in merito ai concreti rischi di ritardo e/o paralisi nei lavori del porto di Tremestieri, opera da circa 90 milioni di euro, fossero assolutamente fondate. Parole che impongono la doverosa e seria attenzione da parte di tutti gli attori istituzionali coinvolti nell’appalto dell’importante infrastruttura. Infatti, il commissario Di Sarcina ha confermato che le fondamentali lavorazioni per la costruzione della diga foranea non sono ancora iniziati e, forse, dovrebbero partire nel prossimo mese di novembre. La diga foranea è una specifica e fondamentale esecuzione che doveva essere realizzata nel periodo estivo in maniera tale da evitare il maltempo e le eventuali mareggiate che, come avvenuto lo scorso anno, rischiano di immobilizzare il porto e di creare la paralisi totale. Tutto ciò sta materializzando il concreto pericolo di uno slittamento nella conclusione dei lavori del porto di Tremestieri che, come noto, sono previsti nell’autunno 2026. Questa ipotesi rappresenta una iattura inaccettabile poiché le opere incompiute rappresentano una drammatica realtà nella storia della nostra terra” lo hanno affermato Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina, Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica, e Antonino Di Mento, segretario generale Uiltrasporti Messina.
“Pertanto, auspichiamo che in questa delicatissima vicenda il commissario Di Sarcina coinvolga formalmente il Sindacato poiché è imprescindibile un’azione di chiarezza e trasparenza al fine di mettere a conoscenza Messina e i suoi cittadini sullo stato dei lavori del porto di Tremestieri. Infine, registriamo con forte preoccupazione il continuo assordante silenzio del sindaco di Messina Basile che, nella qualità, è il committente dell’opera: una gravissima anomalia che impone ulteriori riflessioni ai cittadini che attendono la realizzazione del porto di Tremestieri affinché la città, finalmente, si liberi dal traffico commerciale e dai tir che per troppo tempo hanno invaso la città “ hanno così concluso Ivan Tripodi, Pasquale De Vardo e Antonino Di Mento.








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