Allo stadio Falcone Borsellino di Paternó, per la ventisettesima giornata di campionato di serie D giorne I, scendono in campo il Paternó, che ospita la prima della classe, ovvero l’ACR Messina.
È stata una partita in cui il rischio di rimanere impantanati era elevato, considerando la fame di punti del Paternó, che è ancora alla ricerca di un aritmetica salvezza.
I giallorossi peró, nonostante una prestazione non esaltante sono riusciti ugualmente a portare a casa i 3 punti, dando l’ennesima dimostrazione di essere una squadra solida.
Novelli presenta la formazione in campo con una sorpresa: Carmine Cretella rimane in panchina, e al suo posto a centrocampo c’è Saindou, giovane classe 2001, che insieme a Vacca e Cristiani compone la linea mediana;
solita difesa a quattro con Cascione, Lo Masto, Sabatino e Izzo, a protezione del portiere Caruso; in avanti il tridente è composto da Cunzi, Foggia e Bollino.
Il primo tempo non regala particolari emozioni, i giallorossi ci provano con dei lanci lunghi facilmente sventati dalla retroguardia rossoblù, Foggia patisce le marcature asfissianti dei difensori avversari, che non gli lasciano minimi spazi per giocare, risultano pesanti le assenze di Aliperta e Lavrendi nell’economia di gioco dei biancoscudati.
Infatti sul finale di primo tempo è il Paternó a passare in vantaggio con Di Stefano, serve un cambio di rotta per la seconda frazione di gioco se l’ACR Messina intende portare a casa i tre punti.
Ci pensa Foggia su un grande assist di Bollino a rimettere la situazione in parità con il primo tiro in porta del match per i giallorossi.
La partita cambia letteralmente e l’ACR alza la pressione, intorno all’ultimo quarto d’ora è Lo Masto di testa, sempre su assist di Bollino da calcio d'angolo, a ribaltare il match e fare 2 a 1.
Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, ed è proprio questo che ha dimostrato la squadra di Novelli, che esce con il bottino pieno da un campo ostico, la promozione in C è sempre più vicina, ma come ribadisce giustamente il tecnico, non bisogna perdere la concentrazione per proseguire la marcia vincente, ci sarà posto per dei festeggiamenti liberatori solo quando la matematica sancirà definitivamente la vittoria del campionato.
Piero Inferrera
foto: La Gazzetta del Sud
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