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Santoro porta avanti il progetto “Dacci il nostro Pane quotidiano”

Redazione

Si concretizzano gli sviluppi del progetto gastronomico presentato alla stampa ad ottobre 2019, dal nome non casuale “Dacci il nostro Pane quotidiano”, non senza sacrifici e portato avanti del messinese Giuseppe Santoro imprenditore, formatore, presidente nazionale della FIP (Federazione Nazionale Pizzaioli) e combattivo amante della buona cucina oltre che dichiarato sostenitore del Made in Italy.

In particolare, il progetto di ricerca dei grani antichi siciliani a tutela della pizza Siciliana ha visto come progresso che fa notizia, a fine novembre, un seminario a Caltagirone (CT) e contestualmente la sigla di un patto di programma tra Federazione, il Molino Crisafulli Soc. Coop. Agricola di Caltagirone, contadini, panettieri, ricercatori e pizzaioli. L'obiettivo è di creare una filiera con l’iniziativa “Adotta un campo di grano”  per la produzione di Margherito grano duro e Romano grano tenero, due grani antichi siciliani da coltivare nel comune dell’ormai nota Vastedda di Mongiuffi Melia, esclusivamente in modo biologico senza uso di concimi chimici antiparassitari e diserbanti. 

A partecipare all' iniziativa di Giuseppe Santoro che è anche consigliere della Condotta Slow-Food Alcantara-Taormina, l’assessore Marcello Longo e il presidente della Consulta Giovanile Mauro Siligato del Comune di Mongiuffi Melia, il Mugnaio Gaetano Sammartino del Molino Crisafulli di Caltagirone, i rappresentanti della conservazione del territorio per il Grano che si coltiva nella Valle del Ghiodoro e Gianfranco Venora, già direttore della Stazione Consorziale Sperimentale di Granicoltura a Caltagirone per la Sicilia.

Lo chef Santoro ha tanto da “dire” ma anche da “fare”, sempre con le mani in pasta oltre che nella madre terra, dopo tante idee originali e campionati gustosi anche al peperoncino piccante, non si scoraggia andando al seme delle origini e anche per coloro che credono nel lavoro duro e faticoso dell'italianità, continuando a dare il suo apporto a mantenere in lizza l’obiettivo della tradizionale cultura enogastronomica italiana ed in particolare quella siciliana, trovando la forza nell'unione, almeno si spera dei vincitori, lavorando per portare avanti questo originale progetto per riportare in vita antiche ricette, utilizzando grani  siciliani, prodotti naturali e biologici a km 0, impastando a mano nella vecchia tradizionale maidda e puntando ad un disciplinare della pizza siciliana.

I tempi che corrono dimostrano che serve cautela per ristabilire una certa normalità considerati gli sbalzi termici meteorologici. Il brusco cambiamento del clima ha classificato il 2022 fino ad ora  l'anno più caldo mai registrato in Italia dal 1800, con una temperatura di oltre un grado (+1,06 gradi) più elevata della media storica, sulla base dell’analisi della Coldiretti dei dati Isac Cnr relativi ai primi undici mesi dell’anno.

Un doveroso pensiero va alla via indirizzata dall'enciclica Laudato sì di Papa Francesco del maggio 2015 dedicata alla cura del creato e a pennello, in itinere per un impegno globale ma anche locale che sia, per un cibo “buono, pulito e giusto”, per la difesa della biodiversità e delle comunità agricole. La realtà purtroppo ci impone a dover affrontare i cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni dei campi con perdite della produzione agricola nazionale oltre che danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. Una anomalia che quest’anno si è registrata con il moltiplicarsi di eventi estremi tra siccità e precipitazioni facendo salire secondo quanto dichiarato da Coldiretti, ad oltre 6 miliardi il conto delle perdite subite nel 2022 dalle campagne.



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