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Sicilia: regione a rischio povertà, incombe lo spettro della recessione

La fotografia scattata dalla Svimez nel rapporto del 2022, presentato oggi alla Camera, dei deputati immortale il divario tra Nord e Sud.


Lo shock della guerra in Ucraina ha rallentato la ripresa nazionale alla quale il Mezzogiorno stava dando un contributo grazie agli investimenti in settori come le costruzioni, incentivati dall’ecobonus 110% e da altri interventi finanziati dal Pnrr. Il futuro non sembra più roseo, infatti nel 2023, la Sicilia rischia la recessione con un Pil che potrebbe contrarsi fino a -0,4% contro il +2,9% di quest’anno.


Sono disastrose le conseguenze sui consumi: qui il combinato disposto dei rincari delle bollette e dei beni di prima necessità potrebbero portare l’indice delle famiglie in povertà assoluta a crescere di un punto percentuale. I rincari hanno avuto un'incidenza maggiore nel Mezzogiorno che possiede un tessuto produttivo caratterizzato da imprese di piccole dimensioni che devono fare i conti con dei costi più elevati per approvvigionamento energetico.


Gli effetti del Pnrr non stanno dando gli effetti sperati in Sicilia, infatti, secondo gli economisti della Svimez, la soglia del 40% della spesa investimenti per colmare il divario tra Nord e Sud è più bassa. Senza contare l’elefantiaca lentezza che caratterizza gli enti locali del Sud rispetto alle tempistiche medie seguite nel resto del Paese come è emerso nella corsa per partecipare ai bandi del Pnrr.

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