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Redazione

Spaccatura nel partito di Forza Italia in Sicilia. A Messina silenzio su candidati sindaco di destra



Nel centro destra crisi anche nelle amministrative di Palermo


Mentre sulla stampa di oggi, con un passo avanti Franco De Domenico ufficializza la candidatura a sindaco di Messina voluta dal PD, che posiziona in standby gli accorintiani, troppo silenzio invece, per il candidato/i sindaco della coalizione di destra restando nel limbo le due candidature di Nino Germanà e Maurizio Croce. A determinare questo silenzio forse anche mancati accordi dovuti la spaccatura interna in Sicilia nel partito di Forza Italia, e più genericamente nel centro destra siciliano che determinerà quasi certamente colpi di scena nelle cariche più importanti in casa Ars ed in particolare alla presidenza della regione. Il fatto più emblematico si ferma alla modifica, avvenuta più di dieci giorni fa, nell’assetto stabile e nel ruolo del capogruppo azzurro barcellonese Tommaso Calderone e all'ingresso ufficiale nel partito di Nicola D'Agostino ed Edy Tamajo, provenienti da Sicilia Futura in squadra pro-Miccichè all'interno del gruppo parlamentare che “ era guidato” dallo sfiduciato Calderone. “Era” perché un gruppo di azzurri, nel contestare un provvedimento che sarebbe stato assunto senza essere concordato all’interno, si è autoconvocato per sfiduciare Calderone ed eleggere un nuovo capogruppo nell’on. Mario Caputo. Dietro ci sarebbero, secondo alcuni, semplicemente divergenze di opinioni, per altri bassezze con tanto di anticipate ripercussioni provocate dall’emendamento ‘blocca nomine’, a firma di Calderone e approvato all’Ars il 16 u.s. che non permette al governo di procedere a nuove nomine nei sei mesi antecedenti le elezioni, bloccando, quindi, tutte le procedure per le Asp, le partecipate e per qualunque ente o consorzio sotto il controllo regionale (impedendo nomine ad hoc in piena campagna elettorale e innescando una sfida tra i partiti di Forza Italia, Lega ed Mpa e Musumeci).

Calderone dal canto suo, considera peró la nomina di Caputo priva di efficacia, perché essendo il gruppo medesimo un’associazione, come tale regolamentata da norme codicistiche che non prevedono l’autoconvocazione”, la richiesta di convocazione, può far seguito solo al capogruppo in carica. Lo stesso pertanto dovrebbe, per regolarizzare la cosa, se non male inteso, in pratica dare seguito alla richiesta di convocazione alla presenza di tutto il gruppo di Forza Italia, mettendo all’ordine del giorno la nomina del nuovo capogruppo, insieme a varie ed eventuali istanze. In attesa di nuove, a breve si avranno certamente i risvolti anche per le amministrative di Palermo dove in atto vi è anche una crisi politica del centro destra.


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